Vittorio Feltri e il suicidio assistito: «Chi è contro è affetto da ignoranza morale. Se succede a me…»


Vittorio Feltri, 81 anni, è stato direttore de L’Europeo, Il Borghese, L’Indipendente e il Giornale, mentre nel 2000 ha fondato e poi diretto Libero. Alle Regionali in Lombardia del 2023 è stato eletto consigliere con FdI. E oggi in un’intervista al Corriere della Sera dice che le critiche a Guido Bertolaso per aver consentito a una paziente affetta da sclerosi multipla di ricorrere al suicidio assistito sono «roba da matti. Bertolaso ha fatto quello che era giusto fare».
Il suicidio assistito e l’aborto
Feltri dice di essere favorevole al suicidio assistito «per un motivo semplice. Non riesco a capire perché si possa togliere la vita ad un bambino concepito (c’è stato tanto di referendum per ottenere questo diritto) attraverso l’aborto e non si voglia consentire a un vecchio rimbambito, tenuto in vita con le flebo infilate in tutto il corpo, di poter decidere di andarsene quando si rende conto che la sua non è più vita. Ma sono impazziti?». La posizione ostile, dice il giornalista, «è l’effetto di una grande ignoranza morale». Anche perché il voto cattolico ormai «non mi pare più così decisivo. E poi ricordo che ai tempi del referendum sul divorzio non mi pare che il parere della Chiesa sia stato rispettato da tutti».
La Lega
La Lega, secondo Feltri, «spesso ha assunto posizioni retrive. Però, poi, ha saputo adeguarsi alla realtà. Credo che Salvini abbia fatto un ragionamento molto semplice guardando ciò che succede nella vita reale di tutti i giorni. Mi auguro che non rimanga solo un’uscita estemporanea». Il suo partito, Fratelli d’Italia, invece non ha cambiato idea. Ma nemmeno lui: «Non sono per nulla d’accordo con la loro posizione. Ho le mie idee, non le cambio con nessuno e le difendo pubblicamente. Soprattutto su una questione di civiltà come questa». La legge quadro è invece necessaria: «Chi non è capace di garantire ai cittadini il diritto di porre fine alle loro sofferenze si dimostra uno stolto. In molti Paesi il suicidio assistito è legge, cosa aspettano i nostri parlamentari?».
Lo stato vegetativo
Secondo Feltri anche costringere a vegetare è un atto di crudeltà. E nel caso capitasse a lui, dice a Cesare Zappieri, «ne ho già parlato con mia moglie e i miei figli. Siamo d’accordo su un principio: bisogna avere rispetto della libertà degli altri. Il giorno che dovessi capire che sono arrivato al capolinea chiederò di esercitare il mio diritto».