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L’Anm su Delmastro: «Attacchi a un giudice per delegittimare la condanna». Ma Tajani insiste

andrea delmastro delle vedove sottosegretario alla giustizia
andrea delmastro delle vedove sottosegretario alla giustizia
L'Associazione nazionale magistrati dopo le accuse del sottosegretario condannato ad otto mesi da «giudici di sinistra». Il nuovo attacco del vicepremier

La giunta dell’Anm respinge gli attacchi che hanno seguito la sentenza con cui, ieri pomeriggio, è stato condannato ad otto mesi il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, in relazione alla rivelazione di documenti che poi servirono al collega Giovanni Donzelli per attaccare le opposizioni in parlamento. Delmastro in alcune interviste ha sostenuto che la sentenza è stata pronunciata da giudici di sinistra e la stessa premier, Giorgia Meloni, ha parlato di una decisione che la insospettiva. «Siamo sconcertati nel constatare che ancora una volta il potere esecutivo attacca un giudice per delegittimare una sentenza. Siamo disorientati nel constatare che il ministro della Giustizia auspica la riforma di una sentenza di cui non esiste altro che il dispositivo. Sono dichiarazioni gravi, non consone alle funzioni esercitate, in aperta violazione del principio di separazione dei poteri, che minano la fiducia nelle istituzioni democratiche», si legge nel comunicato della giunta dell’Anm. Che poi prosegue: «Per aver un giudice terzo non occorre andare a Berlino», riferendosi al fatto che in questo procedimento il pm ha chiesto prima l’archiviazione e poi l’assoluzione, mentre i giudici hanno deciso prima l’imputazione coatta e quindi la condanna: «Questo dimostra, come l’Anm sostiene da sempre, che il pm può chiedere l’assoluzione, nonostante la sua carriera non sia separata da quella del giudice, e che il giudice non è succube del pm».

L’affondo di Tajani

Il governo, però, non sembra intenzionato ad abbassare i toni. Il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, dice infatti che lui non vede «un grande fondamento giuridico nella sentenza che ha condannato il sottosegretario Delmastro, mi sembra più una scelta politica finalizzata a dare un colpo alla riforma della giustizia. Andremo avanti, perché va nell’interesse dei cittadini e della stessa magistratura, per me può rimanere al suo posto».

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