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Il mistero del cimitero umbro comprato da una donna (belga) per 14mila euro. Per farne cosa?

21 Febbraio 2025 - 13:49 Ugo Milano
Gli abitanti del piccolo borgo di Resina si domandano cosa abbia spinto la proprietaria a offrire la somma per aggiudicarsi un terreno abbandonato e vincolato

È partita dal Belgio per comprare il piccolo cimitero in disuso di Rasina, nei pressi di Umbertide (Perugia), l’acquirente che se l’è aggiudicato all’asta per 14.102 euro. La nuova proprietaria ha suscitato la curiosità dei paesani, che si domandano cosa l’abbia spinta a spendere l’ingente somma di denaro per un terreno in stato di abbandono a migliaia di chilometri da casa sua che non può nemmeno essere trasformato in qualcos’altro. Ancor più bizzarri sono gli altri aspetti della compravendita da cui dà conto Alessandro Minestrini sul Corriere dell’Umbria: la signora belga era l’unica persona presente all’asta, e quasi nessuno la conosce, anche se pare che abbia dei contatti nel borgo.

Il cimitero e il santuario

Quel che è certo è che ora la proprietaria dovrà prendersi cura dell’area abbandonata dagli anni Sessanta quando il paesino di Rasina iniziò a spopolarsi. La domanda è come, e gli abitanti del piccolo centro attendono che la signora arrivi in Italia per rispondere. Attualmente il piccolo terreno è un boschetto nel quale tra la fitta vegetazione spunta ancora qualche lapide, qualche sepolcro vuoto, e una piccola cappella racchiusa dai muri vetusti ormai ridotti in macerie. Adiacente al cimitero c’è quel che rimane del santuario di Maria Santissima Assunta, risalente al XV e XVI secolo.

Il vincolo della Soprintendenza

Un insieme che dal punto di vista urbanistico viene inquadrato come emergenza storico-architettonica. Alla quale la nuova proprietaria dovrà porre rimedio con il «mantenimento della tutela e della conservazione del contesto, sia in termini di un’adeguata visibilità del santuario, che di riconoscimento di un utilizzo responsabile del suolo tramite attività umane». A ciò si aggiunge che il terreno è coperto dal vincolo della Soprintendenza. Dunque niente costruzioni o particolari modifiche. Infatti, l’ex cimitero «dovrà avere un uso compatibile con il carattere culturale tale da non recarne pregiudizio alla conservazione e all’eventuale pubblica fruizione»

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