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Nigel Farage e l’Unione Europea che ha i giorni contati: «Giorgia Meloni deve essere più dura»

21 Febbraio 2025 - 06:48 Alba Romano
L'alfiere della Brexit corre nei sondaggi: «L'Occidente vive nel declino da anni»

Nigel Farage si sente quasi già prossimo premier della Gran Bretagna: «I sondaggi sono incoraggianti, mi danno avanti. Sono ottimista». E dice che avrebbe preferito che Giorgia Meloni prendesse posizioni più dure contro l’Unione Europea, «che ha dimostrato di avere i giorni contati. Però ha fatto un lavoro straordinario, dando stabilità all’Italia, che non è più uno scherzo. Così ha aiutato anche me, nella corsa alla leadership». In un’intervista a Repubblica l’uomo del referendum della Brexit guarda il sondaggio che dà il suo partito Reform Uk due punti davanti al Labour.

L’Occidente

E spiega a Paolo Mastrolilli: «L’Occidente vive nel declino da anni. Abbiamo perso la nostra anima e identità. Ora però il pendolo sta oscillando nella direzione opposta. Abbiamo un processo elettorale lungo, tre o quattro anni di lavoro davanti a noi. Però sono molto ottimista. L’ispirazione è il Reform Party canadese, che ha reso Stephen Harper premier. Non farò compromessi con i tories, che hanno svenduto la Gran Bretagna. Saranno loro a dover venire da me». La sua popolarità, sostiene, dipende dalla «coerenza. Mi hanno chiamato populista, ma sono il campione delle cause di minoranza, diventate di maggioranza. Sono in circolazione da parecchio tempo e la gente sa che quanto vede è quello che sono. Può piacere o meno, ma sono autentico e diretto».

L’identità

Dice che dei suoi temi quello che piace di più non è l’immigrazione ma l’identità: «Sono tornato in politica a giugno, dopo alcuni anni di pausa, basandomi su famiglia, comunità e patria. La maggioranza silenziosa ritiene che sia la strada da seguire, dopo gli eccessi dei progressisti. Stiamo tornando verso valori più tradizionali, se vogliamo convenzionali, ma più rispettati e condivisi da gran parte degli elettori». Secondo Farage «sta arrivando un grande cambiamento in Europa. E Giorgia Meloni ha dato un grande contributo. Quando è stata eletta i media britannici hanno lanciato l’allarme per il ritorno di Mussolini, dovevamo aspettarci cose orribili. Non è accaduto, e così Meloni ha rafforzato la mano di tutti i conservatori in Europa».

La Brexit e il referendum

E sulla Brexit non si aspetta un altro referendum: «Nessuno vorrà mai tornare indietro dalla scelta della libertà e la facoltà di controllare il proprio futuro. E poi la Ue ha dimostrato di avere i giorni contati, con la debolezza del vertice di Parigi dove doveva rispondere a Trump sull’Ucraina. Non riescono ad accordarsi su nulla». La Russia, invece, «non c’è dubbio che sia una minaccia, ma Trump ha ragione a negoziare la pace e parlare con Putin. L’importante è che l’Ucraina sia coinvolta, per una soluzione accettabile da tutti».

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