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L’attacco con coltello a Berlino, il 19enne siriano arrestato alla polizia: «Volevo uccidere ebrei»

22 Febbraio 2025 - 13:50 Ygnazia Cigna
L'aggressione a un turista spagnolo vicino al Memoriale dell'Olocausto, a due giorni dal voto in Germania. Le ammissioni alla polizia del ragazzo, arrestato dopo un tentativo di fuga durato qualche ora

È di matrice antisemita l’aggressione avvenuta ieri, 21 febbraio, da parte di un uomo armato di coltello, che ha colpito un passante nella zona tra il Memoriale dell’Olocausto e l’ambasciata degli Stati Uniti a Berlino. È quanto riferisce la procura che sta indagando su quanto accaduto. Il presunto aggressore è un ragazzo siriano richiedente asilo di soli 19 anni. La vittima che ha colpito ieri 21 febbraio è un 30enne spagnolo, attualmente ricoverato in gravi condizioni ma non in pericolo di vita. La scelta del luogo, simbolo della memoria delle vittime della Shoah, aveva già suggerito l’ipotesi di un attacco mirato e carico di significato. Ipotesi oggi confermate. Stando alle sue dichiarazioni alla polizia, l’aggressore avrebbe infatti agito con l’intento di «uccidere degli ebrei».

L’attacco prima delle elezioni

L’attacco di ieri a Berlino è avvenuto alla vigilia delle elezioni politiche in Germania, che si terranno domenica 23 febbraio. Attualmente, l’ultradestra dell’Afd è data come la seconda forza dietro al centro-destra della Cdu. Questo attentato non è un caso isolato. Nei mesi scorsi, una serie di attacchi violenti hanno scosso il Paese, tra cui l’episodio più recente a Monaco, dove otto giorni fa un giovane afghano ha investito la folla con un’auto, ferendo 28 persone. L’escalation di questi eventi ha intensificato il dibattito politico sull’immigrazione e sulla sicurezza delle frontiere. Temi cavalcati dall’ultradestra. Tuttavia, i sondaggi delineano uno scenario fluido e in continua evoluzione. Un’alta affluenza potrebbe ribaltare le previsioni, rendendo i risultati finali meno prevedibili.

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