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Simba La Rue ci ricasca: beccato sul suv a noleggio senza patente e con 70 bustine di marijuana. Con lui l’amico Baby Gang

22 Febbraio 2025 - 12:42 Giovanni Ruggiero
Simba La Rue e Baby Gang
Simba La Rue e Baby Gang
Gli agenti della polizia locale di Milano hanno fermato il trapper, che aveva noleggiato un suv Mercedes coi vetri oscurati. Il 22enne italo-tunisino era sotto sorveglianza speciale e non poteva neanche mettere piede a Milano

Guidava senza patente e con a bordo una discreta quantità di marijuana il trapper Simba La Rue, al secolo Mohamed Lamine Saida. Il 22enne italo-tunisino si è fatto trovare in giro a Milano con l’amico trapper Baby Gang, 23 anni, noto anche lui alle cronache giudiziarie col suo vero nome, Zaccaria Mouhib. E poi altri due amici.

Il suv con i vetri oscurati

Erano le 17.30 di ieri, 21 febbraio, quando Simba La Rue è sfrecciato accanto a due agenti della polizia locale in viale Corsica, a Milano. Il 22enne guidava una Mercedes classe G 8V, un suv preso a noleggio con tutti i vetri oscurati. Non proprio il modo migliore per passare inosservati. Quando i due agenti in moto si sono avvicinati e hanno fermato il suv, hanno bussato al finestrino e hanno trovato Simba La Rue al volante. Già l’esordio con gli agenti non deve essere stato dei migliori: il trapper non aveva documenti con sé. E quindi è scattata la sospensione della patente.

La merce nel portabagagli

A quel punto, racconta il Corriere, gli agenti si fanno seguire fino all’ufficio centrare arresti e fermo della polizia locale di Milano per mettere nero su bianco le denunce. Innanzitutto per guida senza patente. Ma non finisce qui. I vigili perquisiscono i trapper e i loro amici: in tasca a Simba La Rue trovano 1,22 grammi di hashish. Nel portabagagli del suv invece c’è molto di più: ben 142,22 grammi di marijuana, divisa in 70 bustine in tre flaconi. Secondo il Corriere della Sera, si tratterebbe di dosi di marijuana per uso terapeutico. E poi nella Mercedes sono stati trovati anche due contenitori da 20 millilitri di olio di cannabis. Alla fine Mohamed Lamine Saida è stato denunciato anche per spaccio. E si attendono gli esiti degli esami tossicologici, per capire se stesse guidando sotto l’effetto di stupefacenti.

Il Daspo su Milano e la sentenza sul blitz contri i rivali

Meno di un mese fa il trapper ha incassato la prima sentenza definitiva della Cassazione per uno dei procedimenti giudiziari in cui è coinvolto: i giudici hanno confermato la condanna a 3 anni, 9 mesi e 10 giorni per un’aggressione del 1 marzo 2022 a Milano. Un blitz, secondo gli investigatori, messo in atto dal gruppo capeggiato da La Rue «per sfregio e punizione» nei confronti di un ragazzo che faceva parte di un gruppo rivale. Mohamed Lamine Saida era sottoposto a sorveglianza speciale fino al 25 agosto. E non poteva mettere piede nel Comune di Milano per almeno i prossimi tre anni. Per questo si è beccato un’altra denuncia, che gli impedirà ora anche di entrare nei locali pubblici. In corso gli stessi approfondimenti anche per l’amico Baby Gang.

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