Merz il futuro cancelliere, Weidel la leader atipica dell’estrema destra: chi sono i due vincitori delle elezioni in Germania
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Friedrich Merz e Alice Weidel. Sono i candidati dei due maggiori partiti conservatori tedeschi a sorridere dopo le elezioni federali in Germania, indette dopo la caduta del governo di centrosinistra guidato da Olaf Scholz. La Cdu-Csu e l’estrema destra di Alternative für Deutschland (Afd) sono le due forze politiche che più hanno visto crescere i propri consensi rispetto alle elezioni delle 2021. Il partito di Merz, sulla strada per diventare cancelliere, è passato dal 24 al 29 per cento. Quello di Alice Weidel, volto della destra più radicale, è cresciuto dal dal 10,4% al 19,5%. «Abbiamo vinto noi queste elezioni», ha esultato il leader della Cdu poco dopo la diffusione dei primi exit poll. E lo stesso ha fatto anche la candidata di AfD, che si è rivolta così ai propri sostenitori: «Siamo il solo partito che ha raddoppiato i consensi rispetto all’ultima volta. Volevano dimezzarci è accaduto il contrario».
Chi è Friedrich Merz, l’avvocato anti-Merkel
Friedrich Merz – 68 anni, ex avvocato – è da tempo uno dei volti più noti della dirigenza della Cdu. Buona parte della sua vita politica, però, l’ha trascorsa all’ombra di Angela Merkel, collega di partito che oltre vent’anni fa ebbe la meglio proprio su di lui quando si candidò a guidare il partito dei cristiano-democratici. «Il problema tra noi due era che entrambi volevamo essere capi», ha raccontato di recente l’ex cancelliera tedesca al Corriere della Sera. In seguito a quella sconfitta, Merz decise di lasciare la politica. Almeno fino al 2019, quando Merkel annunciò di voler lasciare la presidenza e lui si candidò di nuovo per guidare la Cdu, questa volta riuscendo a ottenere il risultato sperato.
Negli ultimi anni, Merz è stato uno dei critici più in vista del governo Scholz e si è presentato alle elezioni federali anticipate con tre promesse tanto ambiziose quanto difficili da realizzare: introdurre una stretta sui migranti irregolari, risollevare l’economia stagnante della (ex) locomotiva d’Europa e recuperare l’autorevolezza di Berlino nelle sedi europee. Per farlo, Merz ha assicurato che non collaborerà in nessuna circostanza con l’estrema destra di AfD. Su questo, però, si è già tradito una volta, quando ha provato a far passare una controversa legge sull’immigrazione proprio strizzando l’occhio al partito di Alice Weidel e finendo per innescare una protesta interna al suo stesso partito che lo ha fatto finire in minoranza.
Chi è Alice Weidel, la leader nostalgica dell’AfD
L’altra grande vincitrice delle elezioni in Germania, come detto, è Alice Weidel, che poi – a voler guardare bene – non ha tutti i tratti tipici che ci si aspetterebbe dalla leader di un partito di estrema destra. Innanzitutto, vive in Svizzera, e non in Germania. E poi è sposata con un’altra donna, immigrata dallo Sri Lanka, con cui ha due figli. La sua vita personale, insomma, contraddice buona parte dei mantra dell’ultradestra, dal nazionalismo alla retorica anti-lgbt e migranti. Quando l’AfD si presentò per la prima volta alle elezioni federali del 2013 non riuscì nemmeno a superare la soglia di sbarramento. Ora, a distanza di dodici anni, sfiora il 20% delle preferenze ed è il secondo partito più votato della Germania.
Dietro questa crescita impetuosa c’è proprio la leadership di Alice Weidel, che questa volta ha potuto contare anche sull’endorsement di Elon Musk e J.D. Vance, le due figure più vicine al presidente americano Donald Trump. Tra gli elettori di AfD ci sono tanti cittadini tedeschi stanchi delle promesse vuote dei partiti tradizionali, ma anche una buona fetta di nostalgici del Terzo Reich. Non è inusuale, d’altronde, che ai comizi si senta la folla esclamare «Alice für Deutschland», che ha un suono molto simile al vietatissimo «Alles für Deutschland» di hitleriana memoria. Alle elezioni del 2025 Weidel ha puntato tutto sui risultati economici negativi del governo Scholz e sulla retorica anti-migranti, sfociata a più riprese in retorica violenta e xenofoba.
Foto copertina: EPA/Michael Kappeler | La stretta di mano tra Friedrich Merz e Alice Weidel durante un dibattito elettorale, 13 febbraio 2025