Ultime notizie Elon MuskLucio CorsiPapa Francesco
ESTERIAfDCduGermaniaOlaf Scholz

Il crollo di Scholz, l’ascesa di AfD, la vittoria di Merz, l’incognita dello sbarramento: cosa succede ora in Germania dopo il voto

23 Febbraio 2025 - 22:03 Gianluca Brambilla
elezioni-germania-cosa-succede-ora
elezioni-germania-cosa-succede-ora
La Cdu spera di poter formare un nuovo governo con i Socialdemocratici. Ma il brutto risultato della Spd potrebbe costringerla a chiedere i voti anche dei Verdi

Ci potrebbero volere diverse settimane prima che la Germania abbia un nuovo governo. Alle elezioni federali di oggi, domenica 23 febbraio, ha vinto la Cdu-Csu di Friedrich Merz, che con ogni probabilità succederà a Olaf Scholz nel ruolo di cancelliere. La composizione della maggioranza, però, è ancora incerta. I cristiano-democratici – un partito moderato di centrodestra guidato per molti anni da Angela Merkel – hanno ottenuto il 29% delle preferenze. Questo significa che hanno bisogno di stringere alleanze con almeno un’altra forza politica, ma più probabilmente due, affinché possano avere abbastanza voti per formare una maggioranza al Bundestag.

L’intesa impossibile tra Cdu e AfD

Da un punto di vista strettamente aritmetico, la maggioranza più solida sarebbe quella tra la Cdu-Csu e l’estrema destra di Alternative für Deutschland, che con il 20% circa dei consensi ha ottenuto il suo miglior risultato di sempre a un’elezione federale ed è diventata il secondo partito più votato della Germania. C’è solo un problema: in campagna elettorale, Merz ha ripetuto più volte che non è disposto a stringere un’alleanza di governo con l’Afd. D’altra parte, era stato lo stesso leader della Cdu ad aprire per la prima volta a un’intesa con l’estrema destra in occasione del voto sulla controversa legge sui migranti. Al Bundestag, diversi esponenti cristiano-democratici voltarono le spalle al loro stesso leader, con il risultato che la proposta di legge non fu approvata. Quell’episodio, che rischiava di costare caro a Merz in termini di popolarità e consenso, ha dimostrato che c’è una parte del centrodestra tedesco che proprio non ne vuole sapere di allearsi con gli estremisti. Di conseguenza, a meno di clamorose sorprese, è lecito aspettarsi che Merz e Alice Weidel – leader di AfD – non stringeranno alcuna alleanza di governo.

La strada (in salita) di un’alleanza con i Socialdemocratici

A questo punto, sono soprattutto due i partiti a cui la Cdu potrebbe rivolgersi per formare una nuova maggioranza di governo: i Socialdemocratici del cancelliere uscente Olaf Scholz e i Verdi del ministro uscente del Clima e dell’Economia Robert Habeck. La speranza di Merz è riuscire a formare una coalizione che tenga insieme soltanto due partiti, e non tre, così da evitare i continui litigi fra alleati che hanno portato alla caduta del governo Scholz, composto dalla cosiddetta «coalizione semaforo» (Socialdemocratici, Liberali e Verdi). La prospettiva a cui tende la Cdu è un’intesa a due con la Spd, come già accaduto più volte nel corso della recente storia politica tedesca. L’ultima a guidare un governo di coalizione tra Cdu e Socialdemocratici è stata Angela Merkel.

I voti chiave dei Verdi (che la Csu non vuole)

A guastare i piani di Merz contribuisce però il pessimo risultato della Spd di Scholz, che ha ottenuto il 16% dei voti, una delle percentuali più basse di sempre. I voti dei Socialdemocratici e della Cdu, dunque, potrebbero non essere abbastanza per formare una maggioranza al Bundestag. Questo significa che ci sarebbe bisogno di un terzo partito da includere nella coalizione di governo: i Verdi. Quello guidato da Robert Habeck è il partito che ha risentito meno del calo di consensi del governo ed è passato dal 14,7% delle elezioni del 2021 al 12,1% di questa tornata elettorale. Un’alleanza a tre fra Cdu, Spd e Verdi avrebbe numeri senz’altro solidi, ma rischierebbe anche di rendere il governo più instabile.

In campagna elettorale, Merz ha tuonato contro le politiche energetiche del governo Scholz, prendendo di mira soprattutto i provvedimenti introdotti per volere dei Verdi – tra cui una legge per favorire gli acquisti di pompe di calore e ridurre l’impronta ecologica degli edifici – e promettendo che chiederà all’Europa di rimettere mano a regolamenti e direttive del Green Deal. L’alleato bavarese della Csu, Markus Soeder, ha detto che lui non ha alcuna intenzione di governare con i Verdi: «Robert Habeck ha perso, devono andare all’opposizione. Se i liberali ce la facessero, sarebbe meglio governare con loro e i socialdemocratici».

Quanti partiti ci saranno al Bundestag?

Per capire se la Cdu dovrà fare affidamento su uno o due alleati per formare un nuovo governo c’è soprattutto un elemento a cui bisogna guardare: il numero di partiti che supereranno la soglia di sbarramento, fissata al 5%. Secondo le proiezioni, sono cinque le forze politiche che entreranno sicuramente al Bundestag: Cdu, AfD, Spd, Verdi e Sinistra. Resta incerto, invece, il destino di altri due partiti: la Bsw di Sahra Wagenknecht, partito di orientamento rossobruno, e l’Fdp di Christian Lindner, di tradizione liberale.

Se entrambi riusciranno a superare lo sbarramento, Bsw e Fdp rosicchieranno deputati a tutte le altre forze politiche, rendendo praticamente indispensabile per la Cdu tentare un’alleanza a tre: sicuramente con i Socialdemocratici e poi con un terzo a scelta tra Liberali e Verdi. Se invece Bsw e Fdp dovessero rimanere fuori dal Bundestag, Merz potrebbe sperare di formare un nuovo governo di Grosse Koalition con la sola Spd. Qualunque cosa accadrà, il futuro cancelliere ha assicurato che le trattative dovranno essere rapide: «Dobbiamo parlarci fra di noi per formare un governo in grado di agire. Il mondo fuori non aspetta noi e non potrà aspettare che si svolgano lunghe trattative, dobbiamo procedere veloci».

Foto di copertina: ANSA | Da sinistra: Robert Habeck (Verdi), Olaf Scholz (Spd), Friedrich Merz (Cdu), Alice Weidel (AfD)

Articoli di ESTERI più letti
leggi anche