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Guerra in Ucraina, l’annuncio di Zelensky: «Pronto a dimettermi se Kiev entra nella Nato. Da Trump mi aspetto garanzie»

23 Febbraio 2025 - 16:38 Ugo Milano
zelensky nato dimissioni presidente
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Il leader ucraino al termine del forum "Ucraina: Anno 2025": «Sarei felice di rinunciare alla presidenza se fosse per la pace»

Volodymyr Zelensky si è detto pronto a «dimettersi immediatamente» in cambio dell’adesione dell’Ucraina alla Nato. Lo ha affermato oggi – domenica 23 febbraio – durante il forum “Ucraina: anno 2025”. Interpellato su quali garanzie di sicurezza chieda a Trump, ha precisato: «Se serve che lasci questa sedia, sono pronto a farlo e posso anche scambiare la mia posizione con l’adesione dell’Ucraina alla Nato: sarei felice di rinunciare alla presidenza se fosse per la pace dell’Ucraina», ha aggiunto il leader di Kiev, sottolineando di essere concentrato sulla sicurezza dell’Ucraina ora, e non tra 20 anni, e di non avere come obiettivo quello di restare presidente per un decennio. 

L’invito in Ucraina a Trump e l’accordo per le terre rare

Nel corso della conferenza stampa, alla vigilia de terzo anniversario dell’invasione russa in Ucraina, Zelensky ha, inoltre, ribadito di essere «grato» per il supporto delle amministrazioni Biden e Trump, ma ha aggiunto di aspettarsi «comprensione» dall’attuale presidente americano e garanzie di sicurezza. «Voglio che ci sia comprensione reciproca con Trump». Zelensky ha poi spiegato di aver invitato l’inquilino della Casa Bianca in Ucraina, ma ha confidato che «purtroppo non ci siamo ancora riusciti: forse verrà o forse andrò io a Washington e sarà molto utile». Mentre sull’accordo relativo all’accesso degli Stati Uniti alle risorse minerarie ucraine in cambio di assistenza per la sicurezza «si stanno facendo progressi», ha detto il leader di Kiev. Puntualizzando allo stesso tempo che non firmerà «qualcosa che sarà pagato da dieci generazioni di ucraini», riferendosi alla richiesta di 500 miliardi di Trump. «Siamo pronti a condividere» le risorse, ha concluso Zelensky, che comunque si aspetta che prima Washington si assicuri che Vladimir Putin «ponga fine a questa guerra».

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