Limite Isee a 15mila euro e 3 miliardi di budget: come sarà il nuovo bonus bollette in Consiglio dei ministri
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Si lavora fino all’ultimo minuto per trovare un’intesa e far quadrare i conti sul decreto caro bollette, con riunioni frenetiche e revisioni in corsa pur di portarlo in Consiglio dei ministri. Anche se il testo è ancora oggetto di aggiustamenti da parte dei due uffici tecnici di competenza, ovvero quello dell’Ambiente e dell’Economia, una certezza c’è, salvo frenate dell’ultimo momento: sarà nell’ordine del giorno del prossimo cdm, inizialmente previsto per martedì 25 ma slittato a venerdì 28 febbraio. Lo avevano anticipato la scorsa settimana fonti ministeriali a Open, e oggi, dalle stesse, arriva la conferma.
Il decreto, prima annunciato poi rimandato, dovrebbe prevedere un bonus per alleggerire il peso delle bollette, con una manovra che costerà tra i 3 e i 4 miliardi di euro. Non certo un provvedimento leggero per le casse dello Stato: l’intervento sarà finanziato solo in parte con le maggiori entrate generate dall’aumento del prezzo del gas (e quindi dell’Iva versata). Il resto delle coperture resta un’incognita, ed è per questo che fino all’ultimo si lavora senza sosta, tra tagli e aggiustamenti, per trovare le risorse necessarie. «Stiamo valutando tutta una serie di norme, spetterà alla fine al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti verificare la loro fattibilità sotto il profilo economico», aveva già anticipato la scorsa settimana il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin in un’intervista a La Stampa.
Sulle misure in arrivo, anche in vista degli ulteriori rincari che potrebbero arrivare in estate, lo stesso ministro ha parlato di «aiuti ai più fragili» e un possibile innalzamento della soglia Isee per l’accesso ai bonus energetici, dagli attuali 9.500 euro a 15.000. «Nella gara delle tutele graduali, molte imprese hanno fatto offerte al ribasso per accaparrarsi milioni di clienti, che ora però si trovano in difficoltà. Interverremo per aiutarli», ha spiegato Pichetto Fratin. Sul tavolo anche una revisione degli oneri sul gas e un intervento per le imprese attraverso l’anticipazione di quote legate alle emissioni inquinanti.
Foto copertina: Markus Winkler da Pixabay