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Il controllo assente, i sistemi diagnostici, il mismatch: perché gli esami in farmacia non sono attendibili

Le analisi per colesterolo, trigliceridi, glicemia che si fanno in farmacia sono attendibili? Gli esami per emoglobina glicata, potassio, transaminasi, creatinina, Proteina C-Reattiva, tempo di protrombina (PT/INR) e i 18 parametri dell’emocromo sono eseguite pungendo il polpastrello di un dito. L'esito è immediato. Ma, spiega oggi Milena Gabanelli nel Dataroom del Corriere della Sera, ci sono tre fattori che influenzano i risultati. Il primo sono i controlli di qualità prima dell'esecuzione dell'esame. Il secondo sono gli strumenti con cui si svolgono le analisi. Infine, c'è il tipo di referto. Il controllo di qualità assente Tutti i laboratori hanno controlli di qualità interni ed esterni. L'esame si svolge inserendo un campione di materiale che viene confrontato con il risultato ottenuto (è tollerato un margine di errore). Il risultato viene confrontato anche con quello di altri laboratori. Le farmacie non hanno questo obbligo. I sistemi diagnostici, che si chiamano Point of care test (Poct), hanno il marchio CE. Gli studi pubblicati a livello internazionale dalla National Library of Medicine dicono che nella misurazione del colesterolo cattivo (Ldl) l’analisi dello stesso campione ha prodotto un risultato di 131 milligrammi per decilitro (mg/dL) in laboratorio, e di 112 con il Poct. La sottostima media è del 14,5 %. Anche per i trigliceridi c'è un mismatch c'è una sovrastima del 44%. I sistemi diagnostici Questo errore si spiega con il prelievo capillare: in questi casi la misura si può falsare a causa delle tracce di sapone che rimangono sulle mani dopo il lavaggio che di solito precede l'esame. Anche per quello della creatinina risultano risultati più elevati di oltre il 15%. Ci sono anche problemi a valutare esattamente la concentrazione a causa della trasformazione in volume di filtrato glomerulare. Con l'utilizzo di una formula (Ckd-Epi) che fatica ad essere gestita dal Poct. Nel caso della glicemia le linee-guida per la diagnosi di diabete indicano 126 milligrammi per decilitro (mg/dL) come valore-soglia. I laboratori clinici per consentire una diagnosi accurata devono assicurare un margine di errore inferiore al 6,1%. Gli strumenti Poct, invece, hanno un margine di incertezza fra il 15 e il 20%. I livelli di transaminasi (Alt e Ast) Per i livelli di transaminasi i metodi prevedono l'aggiunta di piridossal fosfato nel reagente. Ma nei sistemi in farmacia non è previsto. Anche il fenomeno chiamato emolisi non viene riconosciuto dalle farmacie. Mario Plebani, presidente della Federazione Europea di Medicina di Laboratorio (Eflm) e tra i 100 patologi più influenti al mondo, dice al quotidiano: «Gli esami eseguiti in farmacia possono avere come unico scopo il monitoraggio di parametri già noti per vedere il trend di evoluzione dei valori, ma non certo per decidere la somministrazione o meno di una terapia. Non servono insomma per avere una diagnosi, ed anche nel caso del monitoraggio, l’operatore dovrebbe eseguire i controlli di qualità sugli strumenti. Invece le farmacie al momento non sono connesse con i servizi di medicina di laboratorio pubblici, non sono sottoposte a rigorosi controlli e dunque non garantiscono la confrontabilità dei risultati».
Le analisi per colesterolo, trigliceridi, glicemia che si fanno in farmacia sono attendibili? Gli esami per emoglobina glicata, potassio, transaminasi, creatinina, Proteina C-Reattiva, tempo di protrombina (PT/INR) e i 18 parametri dell’emocromo sono eseguite pungendo il polpastrello di un dito. L'esito è immediato. Ma, spiega oggi Milena Gabanelli nel Dataroom del Corriere della Sera, ci sono tre fattori che influenzano i risultati. Il primo sono i controlli di qualità prima dell'esecuzione dell'esame. Il secondo sono gli strumenti con cui si svolgono le analisi. Infine, c'è il tipo di referto. Il controllo di qualità assente Tutti i laboratori hanno controlli di qualità interni ed esterni. L'esame si svolge inserendo un campione di materiale che viene confrontato con il risultato ottenuto (è tollerato un margine di errore). Il risultato viene confrontato anche con quello di altri laboratori. Le farmacie non hanno questo obbligo. I sistemi diagnostici, che si chiamano Point of care test (Poct), hanno il marchio CE. Gli studi pubblicati a livello internazionale dalla National Library of Medicine dicono che nella misurazione del colesterolo cattivo (Ldl) l’analisi dello stesso campione ha prodotto un risultato di 131 milligrammi per decilitro (mg/dL) in laboratorio, e di 112 con il Poct. La sottostima media è del 14,5 %. Anche per i trigliceridi c'è un mismatch c'è una sovrastima del 44%. I sistemi diagnostici Questo errore si spiega con il prelievo capillare: in questi casi la misura si può falsare a causa delle tracce di sapone che rimangono sulle mani dopo il lavaggio che di solito precede l'esame. Anche per quello della creatinina risultano risultati più elevati di oltre il 15%. Ci sono anche problemi a valutare esattamente la concentrazione a causa della trasformazione in volume di filtrato glomerulare. Con l'utilizzo di una formula (Ckd-Epi) che fatica ad essere gestita dal Poct. Nel caso della glicemia le linee-guida per la diagnosi di diabete indicano 126 milligrammi per decilitro (mg/dL) come valore-soglia. I laboratori clinici per consentire una diagnosi accurata devono assicurare un margine di errore inferiore al 6,1%. Gli strumenti Poct, invece, hanno un margine di incertezza fra il 15 e il 20%. I livelli di transaminasi (Alt e Ast) Per i livelli di transaminasi i metodi prevedono l'aggiunta di piridossal fosfato nel reagente. Ma nei sistemi in farmacia non è previsto. Anche il fenomeno chiamato emolisi non viene riconosciuto dalle farmacie. Mario Plebani, presidente della Federazione Europea di Medicina di Laboratorio (Eflm) e tra i 100 patologi più influenti al mondo, dice al quotidiano: «Gli esami eseguiti in farmacia possono avere come unico scopo il monitoraggio di parametri già noti per vedere il trend di evoluzione dei valori, ma non certo per decidere la somministrazione o meno di una terapia. Non servono insomma per avere una diagnosi, ed anche nel caso del monitoraggio, l’operatore dovrebbe eseguire i controlli di qualità sugli strumenti. Invece le farmacie al momento non sono connesse con i servizi di medicina di laboratorio pubblici, non sono sottoposte a rigorosi controlli e dunque non garantiscono la confrontabilità dei risultati».
Tre fattori influenzano i risultati. Il problema degli strumenti che svolgono le analisi. E quello dei referti

Le analisi per colesterolo, trigliceridi, glicemia che si fanno in farmacia sono attendibili? Gli esami per emoglobina glicata, potassio, transaminasi, creatinina, Proteina C-Reattiva, tempo di protrombina (PT/INR) e i 18 parametri dell’emocromo sono eseguite pungendo il polpastrello di un dito. L’esito è immediato. Ma, spiega oggi Milena Gabanelli nel Dataroom del Corriere della Sera, ci sono tre fattori che influenzano i risultati. Il primo sono i controlli di qualità prima dell’esecuzione dell’esame. Il secondo sono gli strumenti con cui si svolgono le analisi. Infine, c’è il tipo di referto.

Il controllo di qualità assente

Tutti i laboratori hanno controlli di qualità interni ed esterni. L’esame si svolge inserendo un campione di materiale che viene confrontato con il risultato ottenuto (è tollerato un margine di errore). Il risultato viene confrontato anche con quello di altri laboratori. Le farmacie non hanno questo obbligo. I sistemi diagnostici, che si chiamano Point of care test (Poct), hanno il marchio CE. Gli studi pubblicati a livello internazionale dalla National Library of Medicine dicono che nella misurazione del colesterolo cattivo (Ldl) l’analisi dello stesso campione ha prodotto un risultato di 131 milligrammi per decilitro (mg/dL) in laboratorio, e di 112 con il Poct. La sottostima media è del 14,5 %. Anche per i trigliceridi c’è un mismatch c’è una sovrastima del 44%.

I sistemi diagnostici

Questo errore si spiega con il prelievo capillare: in questi casi la misura si può falsare a causa delle tracce di sapone che rimangono sulle mani dopo il lavaggio che di solito precede l’esame. Anche per quello della creatinina risultano risultati più elevati di oltre il 15%. Ci sono anche problemi a valutare esattamente la concentrazione a causa della trasformazione in volume di filtrato glomerulare. Con l’utilizzo di una formula (Ckd-Epi) che fatica ad essere gestita dal Poct. Nel caso della glicemia le linee-guida per la diagnosi di diabete indicano 126 milligrammi per decilitro (mg/dL) come valore-soglia. I laboratori clinici per consentire una diagnosi accurata devono assicurare un margine di errore inferiore al 6,1%. Gli strumenti Poct, invece, hanno un margine di incertezza fra il 15 e il 20%.

I livelli di transaminasi (Alt e Ast)

Per i livelli di transaminasi i metodi prevedono l’aggiunta di piridossal fosfato nel reagente. Ma nei sistemi in farmacia non è previsto. Anche il fenomeno chiamato emolisi non viene riconosciuto dalle farmacie. Mario Plebani, presidente della Federazione Europea di Medicina di Laboratorio (Eflm) e tra i 100 patologi più influenti al mondo, dice al quotidiano: «Gli esami eseguiti in farmacia possono avere come unico scopo il monitoraggio di parametri già noti per vedere il trend di evoluzione dei valori, ma non certo per decidere la somministrazione o meno di una terapia. Non servono insomma per avere una diagnosi, ed anche nel caso del monitoraggio, l’operatore dovrebbe eseguire i controlli di qualità sugli strumenti. Invece le farmacie al momento non sono connesse con i servizi di medicina di laboratorio pubblici, non sono sottoposte a rigorosi controlli e dunque non garantiscono la confrontabilità dei risultati».

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