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Lucio Corsi all’Eurovision, il tifo di Damiano David: «Tutti uniti per lui». E l’artista valuta di cantare in inglese

24 Febbraio 2025 - 11:39 Gabriele Fazio
Lucio Corsi
Lucio Corsi
Damiano David sa benissimo che importanza può avere fare bella figura in quel contesto internazionale. Per i suoi Maneskin segnò certamente la svolta

«Artisti, stampa, pubblico, tutti uniti per supportare Lucio Corsi», non un endorsement qualsiasi ma l’unico che davvero conta. Damiano David, voce dei Maneskin, al momento preso da un’esperienza solista, su X da il proprio appoggio a Lucio Corsi in vista del prossimo Eurovision Song Contest. Perché dopo il forfait di Olly, vincitore del Festival di Sanremo, quindi primo candidato, sarà il cantautore toscano a rappresentare l’Italia a Basilea, in Svizzera, dal 13 al 17 maggio. D’altra parte Damiano David sa benissimo che importanza può avere fare bella figura in quel contesto internazionale, per i suoi Maneskin segnò certamente la svolta, il trampolino di lancio verso uno status musicale globale, come quello che la band romana ha costruito in seguito, raggiungendo vette fino a quel momento inimmaginabili. Damiano David allora probabilmente sa anche quanto, parimenti, è importante che l’artista in gara sia supportato, appunto, da artisti, stampa e pubblico. Forse memore di un certo scetticismo rispetto il rock derivativo dei Maneskin, per molti ai tempi (ma anche oggi), non all’altezza degli standard internazionali. Una suggestione totalmente smentita dai risultati esaltanti raccolti poi dalla band.

L’Eurovision di Lucio Corsi

Sono in molti a chiedersi oggi cosa sta bollendo nella pentola di casa Corsi in attesa dell’Eurovision. Nel post in cui annunciava di accettare l’invito per Basilea, Lucio Corsi ha scritto semplicemente «Ho sempre inseguito le chitarre in fuga dalle custodie, i pianoforti scappati dalle case, le armoniche soffiate dal vento, rincorrerò gli strumenti anche stavolta». Quindi l’approccio potrebbe essere di nuovo del tutto personale: Lucio Corsi probabilmente opterà per abbracciare anche l’intera Europa con la sua delicatezza, coinvolgerla nel proprio mondo fiabesco e poetico. A questo punto l’unico nodo da sciogliere è capire quanto questo abbraccio andrà incontro ai canoni dell’Eurovision, dove a vincere solitamente è un pop internazionale piuttosto spudorato, musica che sia più generica possibile, che metta insieme i gusti di paesi con culture musicali così diverse l’una dall’altra. Per esempio, Lucio Corsi canterà Volevo essere un duro in inglese? Ma soprattutto, canterà Volevo essere un duro? Di certo la sua arma vincente sarà la capacità della messa in scena teatrale, un linguaggio che ancora rimane universale. Basterà?

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