Ultime notizie Elon MuskLucio CorsiPapa Francesco
POLITICACdmGilberto Pichetto FratinGoverno MeloniNuclearePolitiche energetiche

Nucleare, il pressing per far votare il provvedimento in Consiglio dei ministri. Ritorno all’energia atomica entro 2 anni

24 Febbraio 2025 - 15:52 Gianluca Brambilla
pichetto-governo-ddl-nucleare
pichetto-governo-ddl-nucleare
Il ddl, annunciato dal ministro dell'Ambiente a fine gennaio, dovrebbe finire sul tavolo del governo alla riunione di domani, martedì 25 febbraio, insieme ai provvedimenti contro il caro-bollette

Ci sarà anche la votazione sul ddl nucleare tra i punti all’ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri, inizialmente previsto per martedì 25 ma che probabilmente slitterà a venerdì 28 febbraio. Lo confermano a Open fonti del ministero dell’Ambiente, che da tempo spinge per l’approvazione del provvedimento. Al cdm di questa settimana ci si aspetta non solo il passo avanti del governo sul fronte del nucleare ma anche il tanto atteso decreto sul caro-bollette, che punta a mitigare l’aumento dei prezzi dell’energia elettrica e del gas sia per le aziende che per le famiglie. «Ci saranno sia i provvedimenti per le bollette che il tema del nucleare al cdm di domani», fanno sapere fonti del Mase, poco prima che arrivi notizia dell’ennesimo rinvio del Consiglio dei ministri.

Le tensioni tra alleati sull’energia atomica

Il provvedimento che il ministro Gilberto Pichetto Fratin spinge per far approdare in cdm spianerebbe di fatto la strada al ritorno dell’energia nucleare in Italia. Sulla questione, però, non tutte le anime della maggioranza la vedono allo stesso modo. Lega e Forza Italia spingono per (re)inserire l’atomo nel mix energetico italiano, mentre tra gli esponenti di Fratelli d’Italia c’è qualche resistenza. La stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha parlato a più riprese di nucleare ma citando solo ed esclusivamente la fusione, una tecnica potenzialmente rivoluzionaria ma ancora ben lontana dal trasformarsi in realtà. A conferma di queste tensioni, basterebbe ricordare che il ddl nucleare è stato svelato da Pichetto Fratin lo scorso 23 gennaio, annunciando che sarebbe stato votato «al primo cdm utile». Da allora, di Consigli dei ministri ce ne sono stati quattro, ma il provvedimento non è mai finito in agenda. La svolta, secondo quanto fanno sapere fonti del Mase, potrebbe arrivare proprio alla riunione di questa settimana.

Cosa prevede il ddl nucleare

Il disegno di legge preparato dal ministero dell’Ambiente prevede l’approvazione, entro 24 mesi, di «uno o più decreti legislativi recanti la disciplina per la produzione di energia da fonte nucleare sostenibile sul territorio nazionale, anche ai fini della produzione di idrogeno, lo smantellamento degli impianti esistenti, la gestione dei rifiuti radioattivi e del combustibile nucleare esaurito, la ricerca, lo sviluppo e l’utilizzo dell’energia da fusione, nonché la riorganizzazione delle competenze e delle funzioni in materia». Il provvedimento, insomma, mette nero su bianco l’impegno dell’esecutivo per la costruzione di nuovi reattori nucleari e punta a disciplinare tutto ciò che ruota all’energia atomica, compreso lo smantellamento delle vecchie centrali ormai in disuso, gli incentivi ai programmi di ricerca e la gestione dei rifiuti radioattivi.

Foto copertina: ANSA/Massimo Percossi | Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, durante il question time alla Camera, 5 febbraio 2025

Articoli di POLITICA più letti
leggi anche