«Bergoglio come Badoglio», lo striscione contro papa Francesco all’Angelus: condannati i militanti di Forza Nuova
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Sono stati condannati i quattro militanti di Forza Nuova, che il 12 maggio 2019 avevano esposto uno striscione contro Papa Francesco, da oltre una settimana ricoverato al Gemelli per una polmonite bilaterale. Quel giorno, durante l’Angelus, in via della Conciliazione spuntò la scritta: «Bergoglio come Badoglio. Stop immigrazione». La quinta sezione del tribunale di Roma ha condanna a un anno a due mesi di reclusione, con pena sospesa, Saverio Di Palma, Stefano Schiavulli e Riccardo Ricciardi. Tutti erano accusati di offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica, reato che punisce anche le offese al Papa. Per Sveva Laganà, che aveva ripreso la scena, la condanna è stata di dieci mesi, dopo che i giudici hanno riconosciuto le circostanze attenuanti.
L’attacco e le offese al Papa
Con quel gesto, i militanti di Forza Nuova accusavano il Papa di essere «simbolo universale del tradimento più vergognoso». Perciò il paragone con il generale Pietro Badoglio, che firmò l’armistizio di Cassibile il 3 settembre 1943. Quel giorno, in un comunicato, il movimento neofascista scriveva: «Da Mimmo Lucano fino a Jorge Mario Bergoglio, dai media ai palazzi del potere, dalle bandiere rosse ai manganelli o ai divieti delle questure, chi odia l’Italia e gli italiani, chi vuole silenziare il dissenso, troverà la resistenza di Forza Nuova».