SAG Awards, Chalamet punta sempre più in alto: «Sono alla ricerca della grandezza, voglio essere uno dei grandi»


«Wow», un bacio alla madre, e via sul palco a ritirare il premio come migliore attore protagonista per il suo Bob Dylan nel film biografico A Complete Unknown. La serata è quella dei SAG Awards, ovvero il premio assegnato dallo Screen Actors Guild, il più importante sindacato attori del mondo e lui è naturalmente Timothée Chalamet. Tutti si aspettavano l’ennesimo riconoscimento ad Adrien Brody, che secondo voci di corridoio veleggia serenamente verso il secondo Oscar della sua carriera grazie al magnifico lavoro fatto per The Brutalist. Invece ieri ad accaparrarsi il premio è stato l’attore 27enne neyworkese, che in realtà smentisce quasi subito quell’aria sorpresa per pronunciare un discorso sul palco che sarà interessante analizzare non tanto tra circa una settimana, il 3 marzo, quando in Italia sarà notte e ci collegheremo con gli Stati Uniti per la premiazione degli Oscar, quanto tra molti anni.
Il discorso
Chalamet una volta salito sul palco dichiara: «So che la cosa più elegante sarebbe minimizzare l’impegno profuso in questo ruolo e quanto questo significhi per me, ma la verità è che è stato con me per cinque anni e mezzo della mia vita. Ho dato tutto me stesso per interpretare questo incomparabile artista Bob Dylan, un vero eroe americano, è stato l’onore di una vita. So che il nostro è un business soggettivo – prosegue – ma la verità è che io sono alla ricerca della grandezza. So che di solito la gente non parla così, ma io voglio essere uno dei grandi, mi ispiro ai grandi. Sono ispirato dai grandi qui presenti stasera. Prendo ispirazione da Daniel Day-Lewis, Marlon Brando e Viola Davis come da Michael Jordan e Michael Phelps. E voglio essere lassù». Di certo, oggi come oggi, dopo una serie di interpretazioni da gigante, da Interstellar di Christopher Nolan a Chiamami col tuo nome del nostro Luca Guadagnino, fino a Un giorno di pioggia a New York di Woody Allen e proseguendo con la saga di Dune e cult come Don’t Look Up e Wonka, parliamo di uno degli attori più importanti della sua generazione.
Tutti i vincitori dei SAG Awards
La serata ha visto salire sul palco anche tanti altri protagonisti di prodotti distribuiti nelle sale e sulle principali piattaforme. Tra i premiati anche due italiani, Sergio Castellitto e Isabella Rossellini, entrambi tra i protagonisti di Conclave, che vince il premio per il miglior cast corale in un film. Il premio per la migliore attrice protagonista va a Demi Moore per il suo ruolo in The Substance. Per quanto riguarda gli attori non protagonisti, i premi vanno, per quanto riguarda le sezioni femminili e maschili, rispettivamente a Zoe Saldaña (Emilia Pérez) e Kieran Culkin (A Real Pain). Nella sezione miniserie, a trionfare come migliore attore Colin Farrell (The Penguin), come migliore attrice invece Jessica Gunning (Baby Reindeer). Passando alle serie drama, il premio per le migliori interpretazioni, maschile e femminile, sono tutte in mano a Shōgun, grazie al lavoro di Hiroyuki Sanada e Anna Sawai. Storico premio a Martin Short come migliore attore in una serie comedy (Only Murders in the Building), per le donne il premio lo porta a casa Jean Smart (Hacks). Mentre il SAG Life Achievement Award è stato assegnato quest’anno a Jane Fonda.