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Polemiche per un libro di Veltroni regalato nelle scuole. La Lega: «Propaganda gender, c’è un bambino con i tacchi». Il Pd: «È Pio La Torre»

24 Febbraio 2025 - 15:55 Ygnazia Cigna
veltroni libro scuola polemica
veltroni libro scuola polemica
«La più bella del mondo», dedicato alla Costituzione, è stato distribuito nelle scuole elementari di Buccinasco (Mi). L'Ufficio scolastico regionale della Lombardia ha avviato una verifica sulla diffusione del testo

Un bambino con i tacchi. È questo il nuovo bersaglio politico del deputato leghista Rossano Sasso che ha sollevato un polverone sulla distribuzione del libro di Walter Veltroni, La più bella del mondo, nelle scuole elementari di Buccinasco, un piccolo comune di Milano. Ma dietro l’accusa di «propaganda gender», dal Pd spiegano che si cela una storia ben diversa: il bambino in questione non è un simbolo ideologico, bensì Pio La Torre, che da piccolo fu costretto a indossare le scarpe della zia per andare a scuola perché la sua famiglia non poteva permettersene altre. La precisazione arriva immediata dal Partito Democratico, che bolla le accuse come pretestuose: «Sasso non legge i libri che mette al rogo», dichiara il senatore dem Walter Verini, accusando il deputato leghista di ignorare il significato della storia e di mancare di rispetto alla memoria di La Torre, martire della lotta antimafia. Mentre sulla vicenda interviene anche il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini parlando di fatto «gravissimo», dal ministero dell’Istruzione e del Merito annunciano che l’Ufficio scolastico regionale della Lombardia «ha avviato una verifica sulla correttezza della diffusione del testo “La più bella del Mondo” in seguito alla segnalazione di alcune famiglie».

L’attacco di Sasso (Lega): «Propaganda dell’ideologia gender»

«A Buccinasco il sindaco e l’assessore del Pd entrano nelle scuole elementari e regalano un libro di Veltroni, in cui si parla di bimbi partigiani, bimbi giunti in Italia sui barconi e bimbi che indossano i tacchi. Tutto questo avviene all’insaputa dei genitori, che ovviamente hanno protestato», è la denuncia di Sasso, lo stesso che nei mesi scorsi ha proposto e fatto approvare una risoluzione contro «l’introduzione dell’ideologia gender» nelle scuole. Per questo, annuncia che domani presenterà un’interrogazione parlamentare per chiedere conto dell’iniziativa, definendola  un «tentativo di indottrinamento da parte della sinistra». Il suo attacco si concentra non solo sul contenuto del libro, ma anche sulle modalità con cui è stato distribuito: «Chi ha autorizzato questa operazione? Il Consiglio d’Istituto ne era al corrente? I genitori sono stati informati?». E infine: «Ma Veltroni ha bisogno di questi mezzucci per divulgare il suo capolavoro in cui si propaganda l’ideologia gender?».

La replica del Pd: «È un libro sulla Costituzione»

Non tarda la replica del Pd. I deputati dem Irene Manzi e Vinicio Peluffo parlano di una denuncia «strumentale, ideologica e poco informata», ricordando che il libro di Veltroni non sarebbe nient’altro che «un testo educativo sulla Costituzione del nostro Paese», pensato per avvicinare i bambini ai principi fondamentali della Carta. «La Lega dica chiaramente se ritiene la Costituzione un testo meritevole di censura. Siamo oltre il ridicolo», affermano i due deputati in una nota. E ci tengono a sottolineare che la storia del bambino sui tacchi è in realtà il racconto di una difficoltà economica e non di un messaggio «ideologico». Veltroni «parla del bambino Pio La Torre, che andava a scuola a piedi e non potendo permettersi la sua famiglia di comprargli le scarpe, usava le uniche che aveva, quelle della zia. Scarpe da donna, con i tacchi con cui percorreva chilometri ogni giorno. La Torre, anche grazie a quelle scarpe, poté studiare, diventare un leader delle lotte contadine e sociali, dell’impegno pacifista e contro la mafia, che lo ammazzò», spiegano. La dem Simona Malpezzi fa, inoltre, notare che «esiste l’autonomia didattica che Sasso non può mettere in discussione».

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