Taranto, mamma e figlio con autismo sfrattati: «Mi hanno presa in giro. Se c’è un ragazzo disabile non importa a nessuno»
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Dopo 28 anni in via Umberto I a Talsano (Taranto) non abiteranno più Adriana Parisi e il figlio con autismo Saverio. È stato eseguito oggi, lunedì 24 febbraio, lo sfratto per il mancato pagamento del mutuo alla banca. Inutili gli appelli al presidente della repubblica Sergio Mattarella, al presidente della regione Michele Emiliano, le raccolte fondi con il Comitato “Io sto con Saverio” e le numerose offerte di acquisto e affitto dell’immobile che la donna aveva presentato. Alla terza asta, per 21mila euro, era stato acquistato l’appartamento, su cui gravavano 32mila euro di debiti a causa delle spese mediche sostenute da Adriana e dall’ex marito per permettere al figlio 34enne di essere seguito. «Questa è la casa dove è cresciuto (Saverio, ndr) in mezzo a tanto affetto», è la disperazione della donna. «Un quartiere dove sa muoversi, dove è rispettato e accettato nella sua condizione», aveva detto al Corriere della Sera. Ora il rischio è che il trasloco gli provochi «stress emotivo».
L’amarezza di Adriana: «Mi hanno presa in giro, Dove andrò? Non lo saprà nessuno»
Lo scorso gennaio madre e figlio avevano ottenuto il rinvio dello sgombero esecutivo. Avevano bisogno di tempo per formulare un’ultima offerta e cercare di tenersi stretta quella che era stata la loro casa per quasi 30 anni. O almeno per avere la possibilità di differire lo sfratto e trovare una soluzione alternativa. «È l’epilogo di 3 anni di battaglie», ha commentato oggi Adriana Parisi. «Avevo chiesto 24 ore di tempo per spostarmi con Saverio e svuotare casa e sistemarmi in un B&B che avrei dovuto visionare per valutare se risultava idoneo. Mi hanno detto di mandare via la stampa e togliere qualcosa per far vedere la buona volontà, assicurandomi che sarei potuta restare qui con Saverio per la notte». Una promessa che poi si sarebbe rivelata «una presa in giro»: «Sono stata costretta a sgombrare la casa alla meno peggio». E anche i servizi sociali si sono limitati a «trovare un posto che probabilmente sarà pronto tra un paio di mesi, poi sono andati via». E ora? «Dove andrò non lo saprà nessuno».
Dalla notifica di sfratto agli appelli a Mattarella
Dietro lo sfratto ci sono, appunto, 32mila euro di mancati pagamenti di un mutuo. Una mancanza che Adriana Parisi, e l’ex marito da cui si è separata nel 2016, hanno dovuto affrontare per le ingenti spese mediche dedicate alla cura del figlio Saverio. La banca, nel maggio 2023, aveva notificato la donna dell’imminente sfratto. Numerosi gli appelli a Mattarella e Emiliano, perché «tutto ciò che ruota attorno a questa persona (il figlio, ndr) avrebbe dovuto muoversi in precedenza per non andare incontro a questo ulteriore disagio». Le parole erano state ascoltate solo in parte, con la mediazione del prefetto Demetrio Martino che aveva congelato lo sgombero. Non per sempre, però. E nel frattempo l’appartamento era stato già venduto per la cifra di 21mila euro: «Non vi fidate, anche se c’è un ragazzo disabile non importa a nessuno», è l’avvertimento di Adriana. «Saverio non può essere considerato un numero di pratica, un incidente di percorso».