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Le nuove regole sull’AI spaventano i musicisti britannici. La protesta di mille artisti in un album muto: «Così ci rubano il lavoro»

25 Febbraio 2025 - 10:27 Antonio Di Noto
Tra gli autori dell'album intitolato «è questo quello che vogliamo davvero?» ci sono anche Jamiroquai, i Clash, e membri dei Radiohead e dei Bastille

«È questo quello che vogliamo davvero?». Più di mille musicisti hanno pubblicato un album muto per protestare contro le modifiche previste dal governo del Regno Unito alla legge sul copyright. Secondo gli artisti – tra cui Jamiroquai, i Clash, e membri dei Radiohead e dei Bastille – i cambiamenti renderebbero più facile per le aziende di intelligenza artificiale addestrare i propri modelli utilizzando opere protette da copyright senza chiederne la licenza. Secondo le nuove proposte, gli sviluppatori nell’ambito dell’AI potranno utilizzare tutti i contenuti a meno che i titolari dei diritti non decidano di escludersi.

«Il furto della musica legalizzato»

Gli artisti sperano che l’album, intitolato Is This What We Want?, richiami l’attenzione sul tema. Le tracce del disco sono nominate in modo da formare la frase: «II governo britannico non deve legalizzare il furto della musica a favore delle compagnie di AI». Tutti i proventi dell’album saranno devoluti all’organizzazione benefica Help Musicians, dedita ad aiutare i musicisti in difficoltà. «Nella musica del futuro, le nostre voci resteranno inascoltate?», è il presagio che emerge dalle dichiarazioni di Kate Bush, anche lei tra le voci silenti dell’album.

Gli artisti fuori mercato per colpa dell’AI

Oggi, martedì 25 febbraio, è giorno in cui dopo dieci settimane si chiudono le consultazioni pubbliche per stabilire il nuovo quadro normativo su intelligenza artificiale e copyright. A scatenare la rabbia degli artisti è la proposta del governo britannico di un’eccezione alla legge sul copyright per il data mining, che consentirebbe agli sviluppatori di intelligenza artificiale di utilizzare brani protetti da copyright. A meno ch non siano gli artisti stessi a tirarsi fuori. Secondo gli osservatori più critici della proposta, se questa passasse ci sarebbe il concreto rischio che i modelli di intelligenza artificiale riescano a produrre musica in grado di mettere fuori mercato gli artisti in carne e ossa, dopo aver sfruttato il loro lavoro per essere messa a punto.

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