Il Parlamento ucraino non ha bocciato l’estensione del mandato di Zelensky


Circola la presunta notizia secondo cui la Verkhovna Rada, il Parlamento ucraino, avrebbe «bocciato» l’estensione del mandato presidenziale di Zelensky. Alcuni sostengono che il Parlamento non abbia conferito la legittimità al leader ucraino per proseguire come Presidente dell’Ucraina. Si tratta di una narrazione del tutto fuorviante, poiché la Rada non è stata chiamata a votare sulla proroga del mandato né del Parlamento né del Presidente, come invece previsto dalla legge marziale.
Per chi ha fretta
- La Rada era impegnata a votare una risoluzione “sul sostegno alla democrazia in Ucraina nel contesto dell’aggressione della Federazione Russa”.
- La risoluzione non ha nulla a che fare con la legge marziale e non determina un’eventuale fine del mandato.
- La notizia riguarda il non raggiungimento dei voti necessari per la sua approvazione, nonostante i 218 a favore, 0 contrari, 0 astenuti e 54 parlamentari che non hanno votato.
- Lo stesso giorno era stata votata un’altra risoluzione rivolta “ai parlamenti e ai governi degli stati esteri, alle organizzazioni internazionali e alle loro assemblee interparlamentari in occasione del terzo anniversario dell’inizio dell’invasione armata su vasta scala della Federazione Russa in Ucraina” in nome della Verkhovna Rada.
- Se fosse stato “bocciato” l’attuale mandato, l’approvazione dell’altra risoluzione non avrebbe senso.
- Il giorno dopo è stata votata e approvata una risoluzione identica a quella non approvata in precedenza (268 a favore, 0 contrari, 0 astenuti, 12 non votanti), nella quale si afferma ulteriormente la legittimità del mandato parlamentare e presidenziale ucraino.
Analisi
La narrazione viene riportata attraverso post come il seguente:
UCRAINA, IL PARLAMENTO (RADA) BOCCIA L’ESTENSIONE DEL MANDATO PRESIDENZIALE DI ZELENSKY. IL MANDATO PRESIDENZIALE E’ SCADUTO A MAGGIO DEL 2024. LA NOTIZIA VIENE RIPORTATA DAL DEPUTATO UCRAINO YAROSLAV ZHELEZNYAK SU “TELEGRAM”. E ADESSO???

Altri, come Roberto Nuzzo (ne parliamo qui e qui), condividono un’immagine (tradotta) della presunta notizia riportata dal media russo Lenta.ru:
UCRAINA: IL PARLAMENTO UCRAINO NON CONFERISCE LA LEGITTIMITÀ A ZELESNKY DI PROSEGUIRE POICHÉ IL MANDATO È SCADUTO (MAGGIO 2024)

Cosa è stato realmente votato
Nell’immagine, Lenta.ru affermerebbe che la Rada (il Parlamento ucraino) «non riesce a votare a sostegno della legittimità di Zelensky». Spieghiamo che cosa è realmente successo e cosa è stato realmente votato.
Nel corso di questa settimana, il Parlamento ucraino Verkhovna Rada è stato chiamato a votare due risoluzioni, la n.13038 e la n.13039. Entrambe non riguardano la proroga che viene votata ogni 90 giorni per il proseguimento del Parlamento e del Presidente Zelensky durante la legge marziale (spiegata qui).
Per quanto riguarda l’altra risoluzione, la n.13038 (“‘Indirizzo della Verkhovna Rada dell’Ucraina ai parlamenti e ai governi degli stati esteri, alle organizzazioni internazionali e alle loro assemblee interparlamentari in occasione del terzo anniversario dell’inizio dell’invasione armata su vasta scala della Federazione Russa in Ucraina”), è stata approvata con 244 voti a favore, 0 contrari, 0 astenuti e con 61 parlamentari che non hanno votato.
Lenta.ru e i post social fanno riferimento alla risoluzione n.13039 (“Dichiarazione della Verkhovna Rada dell’Ucraina sul sostegno alla democrazia in Ucraina nel contesto dell’aggressione della Federazione Russa”), la quale non ha raggiunto i voti sufficienti per l’approvazione, nonostante i 218 a favore, 0 contrari, 0 astenuti e 54 parlamentari che non hanno votato. Di fatto, la risoluzione dichiarava l’impossibilità di tenere elezioni durante la legge marziale e condannava l’illegittimità delle elezioni nei territori occupati dalla Russia.
Risulterebbe incoerente aver votato e approvato la risoluzione n.13038 se con il voto della n.13039 venisse meno il sostegno alla legittimità del Parlamento stesso.
La risoluzione approvata il giorno dopo
Il giorno dopo, il 25 febbraio 2025, è stata votata e approvata a larga maggioranza (268 a favore, 0 contrari, 0 astenuti, 12 non votanti) una risoluzione praticamente identica alla precedente, la n.13041 (“Dichiarazione della Verkhovna Rada dell’Ucraina sul sostegno alla democrazia in Ucraina di fronte all’aggressione della Federazione Russa“). Depositata il 24 febbraio 2025, il documento conferma la legittimità del Parlamento e del Presidente Zelensky. Prima del voto, l’ex Presidente ucraino Poroshenko era intervenuto in aula per richiamare l’unità nazionale e per non dare fiato alle narrazioni di Putin contro l’Ucraina, annunciando il voto del suo partito a favore della risoluzione.
Conclusioni
Risulta del tutto falso sostenere che il Parlamento abbia «bocciato» la proroga del mandato del Parlamento stesso e del Presidente ucraino Zelensky. Ciò che è stato votato in Parlamento, e approvato il giorno dopo con una seconda risoluzione praticamente identica, non riguarda il processo legislativo previsto dalla legge marziale, tutt’oggi in vigore, che porta alla proroga del mandato del Parlamento e del Presidente.
Questo articolo contribuisce a un progetto di Meta per combattere le notizie false e la disinformazione nelle sue piattaforme social. Leggi qui per maggiori informazioni sulla nostra partnership con Meta.