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Se dici «razzista» l’iPhone risponde «Trump». Il bug virale che imbarazza Apple: «Stiamo risolvendo» – Il video

26 Febbraio 2025 - 09:44 Antonio Di Noto
trump iphone dettatura vocale razzista
trump iphone dettatura vocale razzista
Da Cupertino sostengono che il fraintendimento nella dettatura vocale sia dovuto alla somiglianza tra i fonemi. Ma secondo un ex dipendente di Apple il vero motivo sarebbe un altro

Mentre utilizzavano la funzione di dettatura vocale di Apple per inviare messaggi, alcuni utenti iPhone hanno segnalato un bug particolare. La parola «razzista» («racist») appariva temporaneamente come «Trump», prima di venire corretta poco dopo. A catalizzare l’attenzione sul caso è stato un video virale su TikTok, in cui l’autore mostra il bug e si chiede se il problema nasca dall’intelligenza artificiale di Apple o se invece sia un vero e proprio messaggio subliminale della Mela. Da Cupertino sostengono che il curioso fraintendimento sia dovuto alla somiglianza tra i fonemi delle due parole. Ma secondo un ex dipendente di Apple che ha contribuito allo sviluppo di Siri il vero motivo sarebbe un altro.

@user9586420191789 My dad sent me this video this morning. He told me his friend noticed that when he used speech to text and said "racist," it briefly changed to "Trump" before changing back. Seems like subliminal messaging to me. I don't have an iPhone and my phone doesn't do it. #iphone #Trump #apple #elonmusk #fyp @Anna Matson @Aquarius_Waive @athena @David Gokhshtein @Doxielvr @Hello America @Jason Pargin, author @Jeffery Mead @Jeff Mead @Joe "Pags" Pagliarulo @J.D. Vance @Link Lauren @Tulsi Gabbard @user80861822781 ♬ original sound – Jess White2260

«Trump» al posto di «razzista», la spiegazione di Apple

Apple afferma che il problema si può verificare durante l’analisi iniziale. Ovvero quando i modelli di riconoscimento vocale che gestiscono la dettatura vocale talvolta mostrano parole che contengono una sovrapposizione fonetica, prima che un’analisi più approfondita individui la parola desiderata. Ad ogni modo, l’azienda fa sapere di essere al lavoro per risolvere la questione. «Siamo a conoscenza di un problema con il modello di riconoscimento vocale che supporta la dettatura vocale. Stiamo rilasciando un aggiornamento in queste ore», ha affermato un portavoce di Apple in una dichiarazione inviata via e-mail martedì sera alla testata statunitense Axios.

L’ex dipendente di Apple: «È uno scherzo»

Tuttavia, secondo un ex dipendente di Apple che in passato ha lavorato al riconoscimento vocale di Siri, la Mela non la sta raccontando giusta. «Questa storia ha tutto l’aspetto di un bello scherzo», ha dichiarato John Burkey. L’unica domanda è: il burlone ha modificato i dati o il codice?, si è chiesto Burkey intervenendo al New York Times. Secondo l’ex dipendente, la spiegazione più plausibile è che un programmatore Apple abbia inserito qualche linea di codice per condizionare il risultato della dettatura. E quindi far apparire brevemente la parola «Trump» quando qualcuno pronuncia «racist». Poche ore prima del disguido emerso ieri, Apple aveva annunciato un investimento da 500 miliardi di dollari in intelligenza artificiale negli Stati Uniti nel corso dei prossimi quattro anni.

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