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«La classifica del ministero della Salute? Puttanate». L’attacco al governo del presidente lombardo Fontana: «Vogliono solo penalizzarci»

27 Febbraio 2025 - 14:05 Giovanni Ruggiero
L'attacco del leghista Attilio Fontana contro la graduatoria del ministero, che ha piazzato la sanità lombarda all'ottavo posto

Parte dal governatore della Lombardia, Attilio Fontana, l’attacco più duro contro la classifica del ministero della Salute sulla qualità di cura delle Regioni. L’irritazione di Fontana nasce dal settimo posto della Lombardia, che secondo il presidente della giunta regionale non rispecchia la realtà. Tutta colpa dei criteri con cui è stata stilata la classifica «inaccettabile», perché basata su «parametri indicati non hanno niente a che vedere con il funzionamento della sanità, sono cose cervellotiche che hanno l’obiettivo di penalizzarci». Insomma, secondo Fontana sono «puttanate, se posso usare un termine giuridico».

Il Niguarda di Milano primo in Italia per Newsweek

Fontana rivendica di aver già messo in guardia il ministero sui «parametri inappropriati» della classifica. Tutto fatto per dire che la sanità lombarda «era peggiorata». Solo ieri 26 febbraio, la rivista statunitense Newsweek aveva pubblicato la sua classifica sui migliori ospedali nel mondo, in cui svettava il Niguarda di Milano nella lista degli italiani «e cinque dei primi dieci sono lombardi».

La classifica? «Non ci riguarda»

«Uno dei due dice una puttanata» ha continuato Fontana. «Quindi va bene così, l’importante è che il Niguarda sia il migliore ospedale d’Italia e che nei primi dieci ce ne siano altri cinque lombardi. E vedo anche il mio grande ospedale di Varese che è comunque 16esimo nella graduatoria» ha proseguito il governatore, sottolineando che questo «vuole dire che la qualità di tutti gli ospedali è eccellente, che la qualità di tutta la nostra sanità è eccellente. Quindi “non ragioniam di lor, ma guarda e passa”. Quello che succede a Roma – ha concluso – ci riguarda fino a un certo punto. Anzi, non vogliamo neanche pensare che ci riguardi».

La classifica del ministero della Salute

La classifica del ministero della Salute a cui si riferisce Fontana è stata pubblicata pochi giorni fa. Evidenzia, secondo i dati rilevati nel 2023, che solo 13 regioni su 20 rispettano i livelli essenziali di assistenza (Lea). Per essere considerata sufficiente, la sanità di ciascuna regione deve garantire i livelli di cura in tre ambiti ospedaliera, territoriale, prevenzione. In base alla prestazione offerta, le regioni sono state ordinate come segue:

1. Veneto: Prevenzione 97.5 | Distretto 95.6 | Ospedale 94

2. Toscana: Prevenzione 94.9 | Distretto 95.1 | Ospedale 95.6

3. Trento: Prevenzione 98.4 | Distretto 82.6 | Ospedale 96.9

4. Emilia-Romagna: Prevenzione 96.8 | Distretto 88.9 | Ospedale 91.7

5. Piemonte: Prevenzione 92.8 | Distretto 89.6 | Ospedale 87.3

6. Umbria: Prevenzione 93.2 | Distretto 80.5 | Ospedale 80.4

7. Lombardia: Prevenzione 95.1 | Distretto 75.9 | Ospedale 85.7

8. Marche: Prevenzione 73.5| Distretto 83.1 | Ospedale 90.9

9. Friuli Venezia Giulia: Prevenzione 81.2 |  Distretto 80.8 | Ospedale 73.4

10. Puglia: Prevenzione 73.6 | Distretto 69.3 | Ospedale 84.6

11. Liguria: Prevenzione 54.5| Distretto 85.2 | Ospedale 79.6

12. Lazio: Prevenzione 63.1 | Distretto 67.9 | Ospedale 85.4

13. Campania: Prevenzione 60.5 | Distretto 71.8 | Ospedale 72.4

14. Bolzano: Prevenzione 57.7| Distretto 82.1 | Ospedale 61.9

15. Molise: Prevenzione 58.4 | Distretto 72.5 | Ospedale 61.6

16. Sardegna: Prevenzione 64.8 | Distretto 67.5 | Ospedale 60

17. Basilicata: Prevenzione 67.8 | Distretto 52.4 | Ospedale 69.1

18. Abruzzo: Prevenzione 53.7 | Distretto 45.3 | Ospedale 83.3

19. Sicilia: Prevenzione 48.6 | Distretto 44 | Ospedale 79.9

20. Valle d’Aosta: Prevenzione 77.3 | Distretto 34.8 | Ospedale 52.9

21. Calabria: Prevenzione 40.5 | Distretto 40.5 | Ospedale 69.2

La reazione del ministero della Salute

«L’obiettivo del monitoraggio non è quello di sanzionare le Regioni, ma di garantire ai cittadini l’accesso alle prestazioni a cui hanno diritto. Per questo motivo, la reazione del governatore Fontana risulta poco adeguata e il linguaggio da lui adottato appare comunque inappropriato». Così il Ministero della Salute risponde, attraverso una nota ufficiale, alle critiche mosse dal presidente della Regione Lombardia in merito alla valutazione sulla qualità dell’assistenza sanitaria regionale. «Il Ministero della Salute non si occupa di stilare classifiche – aggiunge il Ministero – ma si limita a pubblicare periodicamente, in conformità alla normativa vigente, i dati relativi alla corretta erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza».

«Come riportato nella sintesi dei dati 2023 pubblicata sul portale istituzionale, la Lombardia, insieme a Piemonte, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia e Sardegna, ha ottenuto un punteggio superiore a 60 (soglia di sufficienza) in tutte le macro-aree, confermando così la corretta erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza». Lo precisa il Ministero della Salute in risposta alle critiche avanzate dal governatore lombardo Attilio Fontana sulla valutazione della qualità dell’assistenza sanitaria nelle Regioni.

Il Ministero sottolinea inoltre che, «in merito alle dichiarazioni del Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, relative a interpretazioni giornalistiche non ufficiali sui risultati del monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) rappresenta uno strumento di valutazione che verifica – secondo i criteri di equità, efficacia e appropriatezza – che tutti i cittadini italiani ricevano le cure e le prestazioni comprese nei Livelli Essenziali di Assistenza. Si tratta di un sistema di monitoraggio al cui sviluppo le Regioni partecipano attivamente attraverso i propri rappresentanti tecnici», aggiunge il Ministero della Salute, ribadendo che «non elabora classifiche, ma si limita a pubblicare periodicamente, in ottemperanza alla normativa vigente, i dati relativi alla corretta erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza».

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