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Iginio Massari e le chiacchiere di Carnevale a 100 euro: «Sono qualcosa di eccellente che non tutti si possono permettere»

28 Febbraio 2025 - 08:57 Alba Romano
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Il costo, superiore a qualunque record, ha scatenato critiche. Ma il Maestro pasticcere rilancia: «Certa gente, sconosciuta, usa il mio nome per procacciarsi visibilità»

Non si placa la polemica per le chiacchiere vendute da Iginio Massari a 100 euro al chilogrammo. Troppo, stando alle opinioni di qualche addetto ai lavori, al punto da essere paragonate a un bene di lusso. Per mettere a tacere le critiche – o almeno, provarci – è lo stesso Maestro dei maestri Pasticcieri italiani in un’intervista al Corriere della Sera. «Sai qual’è la differenza tra caro e costoso? – chiede Massari al giornalista – Caro si dice di un prodotto che non vale il prezzo che ha; costoso si riferisce a qualcosa di eccellente che non tutti si possono permettere. È la stessa differenza che c’è tra una persona idiota e una intelligente: restano due esseri umani che, però, sono distanti anni luce». Dello stesso avviso è suo figlio Nicola secondo cui «tradizione non significa banalità né scarsa qualità». Il loro obiettivo «è quello di valorizzare un alimento storico – continua – facendolo nel miglior modo possibile». 

«Polemiche gratuite»

Ma facciamo due conti: «Ogni nostra chiacchiera – precisa Massari senior – pesa tra i 10 e i 15 grammi. Questo significa che una porzione normale di 3 chiacchiere arriva a 40 grammi circa e costa 4 euro, mentre una porzione abbondante di 5 chiacchiere costa 6 euro». Per questo, interviene la figlia Debora Massari, si tratta di una polemica «gratuita» sia sul piano «sociale» che «logico». Ovvero: «Socialmente perché sono fini a loro stesse: se non portano a un confronto costruttivo, ma a una controversia, non si va da nessuna parte. Logicamente perché il valore non dipende dal peso», sottolinea. «Il volume di un chilo di chiacchiere è considerevole e decisamente fuorviante – precisa ancora Debora Massari – se rapportato a un consumo familiare standard».

«Le mie chiacchiere sono perfette, leggere, salutari»

E poi le chiacchiere, i tipici dolci di Carnevale che il Maestro, bresciano doc, chiama «lattughe», sono «Perfette, leggere, salutari. Le stendiamo a macchina fino a uno spessore di 2 millimetri, poi le tiriamo a mano per renderle ancora più sottili – prosegue Iginio -. Quindi le friggiamo in olio di alta qualità. Una volta fritte, le mettiamo in verticale affinché l’eventuale olio in surplus scivoli via». Un processo «che richiede l’attenzione di sei persone – spiega -: una che tira la pasta, tre che la modellano e due che cuociono le chiacchiere man mano che vengono realizzate. Passaggio importantissimo per evitare che si arriccino». 

«Chi non dovesse capire è libero di scegliere altro»

Ma al di là di tutte le polemiche, «i nostri clienti sono soddisfatti», ribadisce. E ciò significa che «comprendono il valore dei prodotti che realizziamo, li apprezzano e ne godono. Chi non dovesse capire è libero di scegliere altro. Il mercato è vasto e l’offerta e variegata», conclude Massari, bacchettando, infine, chi polemizza per il costo delle sue chiacchiere. «Certa gente, sconosciuta ai più, prova interesse per il nome Massari. E così si procaccia visibilità. Direi che la vera operazione di marketing è, piuttosto, questa».

Foto copertina: ANSA / ANDREA MEROLA | Iginio Massari al termine del matrimonio tra Federica Pellegrini e Matteo Giunta all’esterno della chiesa di San Zaccaria, Venezia, 27 agosto 2022

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