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Milano, liceo imbrattato contro il preside. Gli studenti: «Un gesto violento di pochi». Convocato un consiglio d’istituto urgente – Il video

28 Febbraio 2025 - 17:45 Ygnazia Cigna
Le voci dei liceali dopo gli insulti apparsi sulle mura del Carducci: «Abbiamo fatto una petizione per prendere le distanze»

«Quelle scritte sono violente. Ci dissociamo». Così gli studenti e le studentesse del liceo classico Carducci di Milano reagiscono all’atto vandalico che ha colpito l’istituto, un gesto di sfregio contro la decisione del preside Andrea Di Mario di vietare la diffusione delle felpe con la scritta «1312», acronimo di «All Cops Are Bastards» (Tutti i poliziotti sono bastardi). Le mura dell’istituto sono state imbrattate con pesanti insulti rivolti direttamente al dirigente. «Non ce ne frega un ca**o della tua diffida», si legge ancora davanti all’ingresso dell’istituto. «Vediamo come ridipingi i vetri». E ancora: «Di Mario succhiap***e». La reazione della maggioranza degli studenti, però, è netta: si dissociano e prendono le distanze dal gesto. Non si conoscono ancora gli autori del gesto. Pochi credono che sia stato qualcuno che non c’entra con la scuola: «Non credo che a qualcuno di esterno possa interessare reagire così violentemente per delle felpe degli studenti», osserva una studentessa.

La posizione degli studenti

«Abbiamo realizzato una petizione che ha raccolto oltre mille firme, quasi la totalità degli alunni», spiega Margherità a Open, rappresentante degli studenti. «È un messaggio chiaro: noi non siamo d’accordo con queste scritte, non ci rappresentano e siamo disgustati da questo tipo di espressione», aggiunge un altro studente fuori dai cancelli. La volontà degli studenti di prendere le distanze non si è fermata alle parole: alcuni si sono offerti di ripulire le mura della scuola ma, per motivi tecnici, ciò non è stato possibile. Tre gli studenti della scuola si respira un clima di forte rifiuto nei confronti delle scritte vandaliche. «Non sono questi i modi per far sentire la nostra voce. Questo gesto non ricorda nulla, non lascia spazio al dialogo, ma solo alla divisione», affermano alcune studentesse. «Ci dissociamo da questo modo di fare politica. Crediamo nel confronto, non nelle scritte offensive», incalza un altro studente.

Il precedente

In tanti si dicono delusi dal fatto che il liceo finisca spesso al centro delle cronache per questo tipo di episodi. Due anni fa, era spuntato uno striscione davanti all’istituto con il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e la premier Giorgia Meloni a testa in giù, scatenando la polemica anche a livello politico. «Non vogliamo che il nostro liceo venga raccontato solo per questi eventi», ci tengono a sottolineare gli studenti.

L’appello del preside

Nel frattempo, il preside Andrea Di Mario ha reagito con fermezza, condannando sia l’episodio delle felpe sia il successivo atto vandalico. Nella sua lettera agli studenti ha sottolineato la necessità di «trovare modi di reagire che includano, non isolino» e ha esortato gli alunni a «non tacere» di fronte a questi eventi. «Il Carducci è stato sporcato, con danni importanti, di cui forse rimarranno i segni sul nostro auditorium. Sono stati colpiti tutti gli studenti, per responsabilità di pochi che proprio perché isolati reagiscono in questo modo così acido».

Convocato consiglio di istituto straordinario

Nel tentativo di gestire la situazione, è stato convocato un consiglio di istituto straordinario per oggi pomeriggio, durante il quale i rappresentanti degli studenti avranno l’opportunità di esprimere la loro posizione ufficialmente. «Sono poche mele marce che hanno rovinato un clima scolastico sereno. Ma la maggioranza degli studenti è unita nel rifiuto di queste azioni», conclude uno degli studenti.

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