Mosca esulta per la lite Trump-Zelensky, gli insulti di Medvedev: «Il porco preso a sberle». Con Kiev restano i leader europei
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Dopo lo scontro accesissimo durante il bilaterale tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky e la partenza del presidente ucraino dalla Casa Bianca, nei corridoi del Cremlino si sentono solo urla di giubilo: «La “gara di urla” tra Trump e Zelensky è stato un momento storico», avrebbe detto ad Agence France-Presse. Kirill Dmitriev, direttore del Fondo russo per gli investimenti diretti e negoziatore per conto di Vladimir Putin. Una prima soffiata da Mosca a cui poi ha fatto seguito la bordata dell’ex presidente russo, e fedelissimo di Putin, Dmitry Medvedev: «Il maiale insolente ha finalmente ricevuto un vero e proprio schiaffo nello Studio Ovale», ha scritto sul social X. «E Donald Trump ha ragione: “Il regime di Kiev sta “giocando con la Terza Guerra Mondiale”». L’insulto sfacciato al presidente ucraino, l’elogio al tycoon e la citazione – parola per parola – di uno dei momenti più caldi dell’incontro all’interno della Casa Bianca: dopo giorni in cui la fine della guerra sembrava alle porte, Washington e Mosca non sono mai sembrati così vicini.
February 28, 2025
La mano tesa dell’Europa: «Zelensky, non sei solo»
Se il Cremlino esulta, e ne approfitta per attaccare frontalmente Kiev, l’Europa non si tira indietro. Da una parte, con il presidente francese Emmanuel Macron, bacchetta gli Stati Uniti: «C’è un aggressore russo, bisogna rispettare chi lo combatte dall’inizio». Dall’altra, come hanno fatto il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez e l’omologo polacco Donald Tusk su X, offre un braccio all’Ucraina: «Caro Zelensky e cari amici ucraini, non siete soli». Anche Paolo Gentiloni si è schierato con decisione con Kiev: «Una cosa mai vista. Amo gli Stati Uniti, ma oggi mi vergogno».
February 28, 2025
«La tua dignità onora il coraggio del popolo ucraino. Sii forte, sii coraggioso, sii impavido. Non sei mai solo, caro Presidente Zelensky. Continueremo a lavorare con voi per una pace giusta e duratura». Lo scrive su X la Presidente della Commissione Ue, Ursula Von del Leyen. Lo stesso messaggio è stato postato anche dalla presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola.
February 28, 2025
L’intenzione dell’Unione europea è evidentemente quella di entrare in campo, e questa volta in maniera molto più concreta, per raggiungere la pace. È quanto emerge dal confronto tra il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, e gli ambasciatori dei Ventisette in vista del Consiglio straordinario su difesa e ucraina del prossimo 6 marzo. «Davanti alla situazione in rapida evoluzione e al cambiamento strategico nell’approccio degli Stati Uniti l’Ue dovrà definire la propria posizione, in particolare sulle garanzie di sicurezza», ha riferito un alto funzionario europeo. «Bisogna rafforzare la posizione dell’Ucraina per difendersi e definire l’impegno dell’Unione europea e dei suoi Stati membri nel contribuire alle garanzie».
February 28, 2025
Capitolo
Anche l’Europa ha però voci che si distaccano dal coro di sostegno a Kiev. Se in Italia il primo a elogiare Donald Trump è stato il vicepremier Matteo Salvini, puntuale arriva anche la mano tesa del primo ministro ungherese Viktor Orbán: «Gli uomini forti fanno la pace, gli uomini deboli fanno la guerra», ha scritto sul suo profilo X. «Oggi il presidente Donald Trump si è schierato coraggiosamente per la pace. Anche se per molti è stata una cosa difficile da digerire. Grazie Mr. President!».
February 28, 2025