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Macron spinge sui dazi Ue contro gli Usa: «Risponderemo a Trump su alluminio e acciaio». Il sospetto sul «malinteso» per l’Iva

28 Febbraio 2025 - 18:00 Filippo di Chio
usa europa dazi emmanuel macron donald trump acciaio alluminio malinteso
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Secondo il presidente francese, Trump avrebbe scambiato l'Iva per tariffe sull'export americano. E ammette che ci sono «pochissime speranze» di apertura da parte di Washington

Occhio per occhio, dente per dente: questa la posizione dell’Ue riguardo alla promessa americana di introdurre dazi doganali del 25% su tutti i prodotti provenienti dall’Europa è ben chiara. Lo avevano già anticipato mercoledì 26 febbraio dalla Commissione europea pochi minuti dopo l’annuncio del presidente statunitense Donald Trump, lo ha ribadito venerdì il presidente francese Emmanuel Macron. «Se verranno confermati i dazi su acciaio e alluminio, gli europei risponderanno», ha detto l’inquilino dell’Eliseo da Porto in una conferenza stampa congiunta con il primo ministro portoghese Luis Montenegro. «Ci saranno tariffe reciproche. Noi dobbiamo difenderci, dobbiamo proteggerci».

Macron e le «poche speranze» di trattare con Trump

Di trattare con Trump, ormai, non se ne parla più È il Guardian a rivelarlo citando proprio il presidente francese, secondo cui ci sarebbero «pochissime speranze» di far cambiare rotta a Washington. Da qui – e dal “fallito” dialogo tra Macron e Trump dello scorso martedì 25 febbraio – la necessità di sbattere la porta agli Stati Uniti: «Non dobbiamo mostrarci in qualche modo deboli di fronte a queste misure». Una prima persona plurale non riferita al popolo francese ma all’intera Europa, e che riporta a galla le accuse di “one-man show” che la premier italiana Giorgia Meloni aveva rivolto proprio al leader francese: «A che titolo sei andato a Washington a parlare con Trump?». Ma, in fin dei conti, quella di Macron è solo l’ultima esplicitazione delle politiche che l’Unione europea intende mettere in atto sulla questione dazi.

Il «malinteso» americano: «Hanno scambiato l’Iva per dazi»

I dazi europei sarebbero, dunque, una semplice «risposta» provocata dalle decisioni di Trump. Una questione di difesa economica che, sempre secondo Macron, deriva da un «malinteso» di base. Washington, in poche parole, avrebbe interpretato l’imposta sul valore aggiunto in vigore nel Vecchio Continente come vere e proprie tariffe, concependo quel 25% voluto da Trump come un “dazio di risposta”. Un’interpretazione delle cose «di fatto falsa», perché – ha specificato il presidente francese – l’imposta si applica su tutti i prodotti, che siano importati o prodotti all’interno dell’Ue.

I dazi e l’effetto sul Pil globale: «Giù del 7%, come se perdessimo Germania e Francia»

Se si parla, poi, di dazi è automatico pensare al futuro e all’impatto che le nuove tariffe avranno sul commercio globale. Parlando a Repubblica, il commissario europeo agli Affari economici Valdis Dombrovskis ha ricordato una stima del Fondo monetario internazionale secondo cui, proprio a causa dei dazi, «il Pil globale scenderà del 7%». Andando dunque a costituire «un problema per la crescita economica sia in Europa sia negli Stati Uniti. Sarebbe come perdere il Pil complessivo della Germania e della Francia». I contro-dazi sembrano dunque un ultimo disperato tentativo di deterrenza, di fronte al timore di «interruzioni commerciali ampie». Un’eventualità da scongiurare in tutti i modi, soprattutto – ha detto ancora Macron – «nel momento in cui gli europei cercano di investire maggiormente nei loro sforzi di difesa, come richiesto da Trump». Un paradosso nel paradosso che alla fine farebbe male sia “aldiqua” che aldilà dell’Atlantico.

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