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Alessia Solidani, la parrucchiera dei vip, rinviata a giudizio per frode fiscale. Lei: «Io estranea e innocente»

01 Marzo 2025 - 15:12 Alba Romano
alessia solidani
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Hunziker, Ferilli e Ilary Blasi tra le sue clienti celebri. La hair stylist non avrebbe versato all'erario circa 365mila euro

Alessia Solidani, la parrucchiera dei vip, è stata rinviata a giudizio con l’accusa di frode fiscale. Lo riporta Il Messaggero. L’hair stylist, titolare di numerosi saloni, nella veste di legale rappresentante delle società Moumi srl e Narciso Club srl, secondo l’accusa non avrebbe versato tra il 2018 e il 2019 somme dovute all’erario per un totale di circa 365mila euro “utilizzando in compensazione – si legge nel capo di imputazione – crediti inesistenti derivanti da un’inesistente attività di ricerca e sviluppo”. Tra le clienti di Solidani ci sono showgirl e attrici del calibro di Michelle Hunziker, Barbara D’Urso, Sabrina Ferilli e Ilary Blasi.

La difesa di Solidani

«In ordine alle notizie apparse su alcuni organi di stampa, relative al mio coinvolgimento in un processo per truffa ai danni dello Stato, intendo precisare che sono assolutamente innocente ed estranea alla fattispecie. Infatti, le aziende, assolutamente alla luce del sole, si sono affidate a una primaria società, presentata e accreditata dal nostro commercialista dell’epoca, al fine di ottenere – secondo una procedura assolutamente legale e prevista dalle norme tributarie – alcuni benefici fiscali, relativi ad attività qualificate, addirittura poi riconosciute con brevetto», spiega l’hair stylist in una nota diffusa sui suoi canali social. «Confidiamo quindi pienamente nell’operato della Magistratura, a tutela dell’immagine e dell’onorabilità mia e delle società, che, ripetiamo, hanno operato, non solo nel rispetto della legge ma sempre in modo specchiato, attraverso atti ufficiali e mai e poi mai attraverso operazioni nascoste né illecite né illegittime. Se altri soggetti dovessero aver commesso dei reati, saremo ben lieti che paghino e ne rispondano di fronte alla legge e, in tale senso, ci adopereremo nelle sedi competenti».

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