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Wwf Italia, è morto Fulco Pratesi. Disse: «L’uomo non è che una scimmia nuda. E un animale sano non puzza»

fulco pratesi wwf
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Il decano degli ambientalisti italiani aveva 90 anni. È stato cacciatore. Poi ha parlato della sua routine igienica particolare

Il fondatore del Wwf Italia Fulco Pratesi è morto stanotte in una clinica romana. Aveva 90 anni. Lo annuncia l’associazione. Giornalista, illustratore e politico, Pratesi era considerato il decano degli ambientalisti italiani. Ha fondato Wwf Italia nel 1966 ed era ancora presidente onorario. «Architetto, giornalista, autore, disegnatore, fondatore del Wwf Italia di cui è stato a lungo presidente oltre che esempio vivente di ecologismo attivo, Fulco Pratesi è stato la guida per un’intera generazione di naturalisti», scrive il Wwf Italia in un comunicato.

Il passato da cacciatore e la caccia all’orso bruno in Russia

In un’intervista di qualche tempo fa aveva raccontato di essere stato cacciatore: «Nel 1954, a 19 anni, partii per il Kenya per la mia prima battuta di caccia. Una traversata lunghissima, su un’altra carretta del mare, fino a Mombasa. Presi solo una gazzella e un facocero. Tornato a Roma, gli amici mi prendevano in giro chiamandomi “Buana”». Poi, mentre si preparava alla caccia all’orso bruno in Russia, gli passò davanti una mamma con tre cuccioli: «Al ritorno vendetti il fucile. Non ho mai più ucciso un animale». Disse anche di essere stato lui a portare a Roma il primo gabbiano: «Una gabbianella ferita. Me l’aveva affidata un amico che l’aveva raccolta a Giannutri. Mio cognato Cecco era direttore dello zoo, la mettemmo accanto alla vasca delle otarie, a cui rubava le sardine. Guarì. Due anni dopo conobbe un maschio selvatico e fecero il nido insieme, tra le rocce».

La fondazione del Wwf Italia e i due anni in parlamento

Tornato in Italia, Pratesi vendette il fucile e acquistò una macchina fotografica. Poi, saputo della nascita del World Wildlife fund in Svizzera, li contattò per far nascere la sezione italiana. «Ma dovrà trovare lei i soldi necessari al progetto», fu la risposta. Nonostante avesse già una famiglia e quattro figli, Pratesi riunì alcuni amici illuminati nel suo studio da architetto e nel 1966 diede vita al Wwf Italia. «Fondamentale il suo contributo alla definizione e approvazione di leggi fondamentali per la tutela della natura italiana, dalla legge 157 sulla fauna a quella sui parchi del 1991. Ma il suo orgoglio più grande erano le oltre 100 Oasi del Wwf che amava e conosceva una per una», si legge ancora nella nota del Wwf. Pratesi è stato anche parlamentare dei Verdi, dal 1995 al 1997.

L’acqua è preziosa

Nel colloquio con il Corriere della Sera Pratesi aveva anche parlato della sua routine igienica: «Mi lavo meno possibile. Con una spugnetta bagnata d’acqua fredda e appena una goccia di sapone. Faccia, ascelle, parti basse». E questo perché «l’acqua è preziosa. In Italia ognuno ne spreca 400 litri al giorno». Il bagno in vasca, secondo lui, non serve. Mentre la doccia non l’ha «mai fatta. Tutta quest’acqua che mi cade addosso mi dà fastidio e secondo me mi fa perdere i capelli». Lo shampoo è ammesso una volta ogni dieci giorni: «Barba una volta al mese, denti con spazzolino appena umido». E tira lo sciacquone del bagno «ogni tre pipì». Perché «l’uomo non è che una scimmia nuda. Un animale sano non puzza. Il mio barboncino Robin fa il bagno ogni tre mesi, per bellezza. Nessuno mi ha mai dato dello zozzone. L’afrore umano non respinge, basta evitare aglio e cipolla. In più non fumo e non bevo».

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