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Il messaggio di Papa Francesco dall’ospedale: «Da qui la guerra appare ancora più assurda. Evitate parole violente, false e volgari»

02 Marzo 2025 - 12:46 Alba Romano
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Le parole del Pontefice nell'Angelus (scritto ma non pronunciato) per la terza volta consecutiva: «Grazie per le preghiere, mi sento sostenuto dal popolo di Dio»

«Da qui la guerra appare ancora più assurda». Così scrive Papa Francesco, che per la terza domenica consecutiva ha inviato il testo scritto dell’Angelus. Il Pontefice, ricoverato al Policlinico Gemelli dal 14 febbraio per un’infezione delle vie respiratorie, scrive che in questi giorni sta pregando «soprattutto per la pace, per la martoriata Ucraina, per Palestina, Israele, Libano, Myanmar, Sudan, Kivu». Nell’appello diffusa dalla sala stampa vaticana si legge: «Vi mando questi pensieri ancora dall’ospedale, dove come sapete mi trovo da diversi giorni, accompagnato dai medici e dagli operatori sanitari, che ringrazio per l’attenzione con cui si prendono cura di me».

La «benedizione» nella fragilità

Nel testo scritto dell’Angelus, Papa Francesco dice di avvertire «nel cuore la “benedizione” che si nasconde dentro la fragilità, perché proprio in questi momenti impariamo ancora di più a confidare nel Signore». Allo stesso tempo, il Pontefice ringrazia Dio «perché mi dà l’opportunità di condividere nel corpo e nello spirito la condizione di tanti ammalati e sofferenti». Ma ringrazia anche i tanti fedeli che da molte parti del mondo pregano per la sua guarigione: «Sento tutto il vostro affetto e la vostra vicinanza e, in questo momento particolare, mi sento come “portato” e sostenuto da tutto il Popolo di Dio. Grazie a tutti!».

Evitate volgarità

Bergoglio poi chiede di «allenare gli occhi a osservare bene il mondo e giudicare con carità il prossimo». Commentando il Vangelo di oggi sottolinea che «solo con questo sguardo di cura, non di condanna, la correzione fraterna può essere una virtù. Perché se non è fraterna, non è una correzione!». Francesco sottolinea ancora che «i frutti cattivi sono le parole violente, false, volgari; quelli buoni sono le parole giuste e oneste che danno sapore ai nostri dialoghi».

E poi conclude: «E allora possiamo chiederci: io come guardo le altre persone, che sono miei fratelli e sorelle? E come mi sento guardato da loro? Le mie parole hanno un gusto buono, oppure sono intrise di amarezza e di vanità?». 

Foto copertina: ANSA | Papa Francesco in una foto dell’11 gennaio 2025

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