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La proposta Usa per estendere la tregua a Gaza fino al 20 aprile: «Metà degli ostaggi liberi subito, gli altri alla fine». Israele approva, Hamas nicchia

02 Marzo 2025 - 00:06 Alba Romano
Il governo Netanyahu fa sapere di avallare il piano delineato dall'inviato di Donald Trump, Steve Witkoff: «Se Hamas accetta negoziamo i dettagli»

La fase 1 dell’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas è scaduta, e sul prosieguo dell’intesa regna la più grande incertezza, con i negoziati indiretti al Cairo in stallo. Sulla Striscia aleggia lo spettro della ripresa della guerra, se le due parti non dovessero riuscire a trovare un accordo su tempi e modi della prosecuzione della tregua. Dopo le «sparate» di Donald Trump delle scorse settimane – «Hamas liberi tutti gli ostaggi subito o si scateni l’inferno» – sembra però che l’Amministrazione Usa stia mettendo sul tavolo ora una nuova proposta per provare a uscire dal vicolo cieco. L’inviato di Trump per il Medio Oriente Steve Witkoff avrebbe proposto un nuovo piano, che questa sera il governo israeliano ha approvato: prevederebbe un’estensione del cessate il fuoco a Gaza per tutta la durata del Ramadan e poi della Pasqua ebraica. La festività islamica è cominciata la scorsa notte (anche nella Striscia) e dura sino al 29 marzo, quella ebraica seconda cadrà dal 12 al 20 aprile prossimi. La tregua proseguirebbe insomma per un altro mese e mezzo. A quali condizioni? Nel primo giorno, prevede il piano, Hamas dovrebbe rilasciare «la metà degli ostaggi vivi e morti» ancora in cattività. L’altra metà verrebbe rilanciata alla scadenza del periodo concordato in cambio del cessate il fuoco «permanente» – insomma dello stop definitivo alla guerra iniziata il 7 ottobre 2023.

La linea di Israele e quella di Hamas

Secondo l’ufficio del premier Benjamin Netanyahu, gli Usa hanno presentato la nuova proposta una volta verificato che «in questa fase, non ci sono possibilità di colmare le divergenze tra le posizioni delle parti». Israele fa sapere dunque di avallare il piano, «con l’obiettivo di riportare a casa gli ostaggi» ,ma osserva che la milizia palestinese al momento non è d’accordo. «Hamas continua a rifiutare questo piano. Se Hamas cambierà posizione, Israele entrerà immediatamente nei negoziati su tutti i dettagli del piano di Witkoff». Nei giorni scorsi Hamas aveva più volte ribadito di voler procedere alla fase 2 dell’accordo, chiedendo soprattutto garanzie sul ritiro completo dell’esercito israeliano da ogni posizione nella Striscia. Nella nota diffusa al termine della riunione di governo Israele ricorda come l’accordo iniziale firmato a gennaio prevedesse la possibilità per esso di tornare a combattere i terroristi – è quel che l’ala destra del governo chiede esplicitamente ora a Netanyahu – in caso di collasso dei negoziati.

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