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Il pressing del Ppe su von der Leyen: «Lo stop alle auto a benzina dal 2035 va revocato, obiettivo irrealistico»

02 Marzo 2025 - 16:46 Bruno Gaetani
stop auto benzina ue 2035
stop auto benzina ue 2035
Il 5 marzo la Commissione Ue presenterà la strategia per il futuro dell'automotive. Stando alle ultime bozze, il piano non prevede alcun passo indietro rispetto agli obiettivi del Green Deal

Lo stop alla produzione di nuove auto a benzina e diesel nel 2035 è irrealistico e dovrebbe essere revocato. A scriverlo su X è il Partito popolare europeo, la famiglia politica che conta più seggi al Parlamento Ue nonché la stessa a cui appartiene la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen. A pochi giorni dalla presentazione del piano europeo per l’automotive, in arrivo mercoledì 5 marzo, il Ppe mette nel mirino lo stop alle auto inquinanti, approvato nel 2023. «L’obiettivo di porre fine alle vendite di auto con motore a combustione interna entro il 2035 sembra più irrealistico che mai. Il divieto imminente del 2035 sui motori a combustione interna dovrebbe essere revocato per riflettere la neutralità tecnologica», scrive su X il Partito popolare europeo.

Il piano di Bruxelles per l’automotive

A dirla tutta, non è la prima volta che il Ppe critica duramente il regolamento sulle emissioni di CO2 delle automobili approvato la scorsa legislatura. Già lo scorso dicembre, in occasione di una conferenza stampa organizzata a Bruxelles, i Popolari avevano chiesto alla Commissione europea di tornare sui propri passi e rimettere mano al provvedimento del Green Deal, che punta ad accelerare la transizione verso l’auto elettrica. Il fatto che la richiesta sia stata ripresentata sui social proprio in queste ore è tutto fuorché casuale. Il 5 marzo, infatti, l’esecutivo Ue presenterà il suo piano d’azione per risollevare l’automotive europeo. E, stando alle bozze circolate nei giorni scorsi, la strategia di Bruxelles non prevede alcun passo indietro rispetto agli ambiziosi obiettivi di sostenibilità fissati nel 2023. Un dettaglio che non è certo passato inosservato al Ppe, che sta intensificando il pressing nei confronti di von der Leyen per rimettere mano al documento.

Foto di copertina: Dreamstime/Disqdr

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