La guerra commerciale di Trump fa crollare le Borse europee: Milano perde il 3%, sprofonda Stellantis


Sono tutte in rosso le Borse europee all’indomani della guerra commerciale avviata da Donald Trump. Oggi, martedì 4 marzo, sono entrati in vigore i dazi statunitensi al 25% contro Canada e Messico, mentre quelli contro la Cina sono stati raddoppiati, passando dal 10 al 20%. Questa mattina, a un’ora dall’avvio delle contrattazioni, tutte le principali Borse europee erano già in negativo e nel corso della giornata hanno continuato a scendere: Milano -3,4%, Dax -3,3%, Ftse 100 -1,1%. Anche Wall Street ha aperto con il segno meno, con lo S&P 500 che ha bruciato i guadagni accumulati dall’elezione del 5 novembre ad oggi, mandando in fumo complessivamente 3.400 miliardi di dollari. Lo stoxx 600, l’indice che raccoglie 600 delle principali capitalizzazioni di mercato europee, conclude la seduta in calo del 2,14% a 551 punti e manda in fumo 367,27 miliardi di capitalizzazione. A Piazza Affari, il calo del 3,41% dell’indice Ftse Mib fa sparire 31,61 miliardi.
L’impatto sul settore auto
I titoli che fanno registrare i cali più significativi sono quelli legati all’automotive, con Stellantis – una delle case automobilistiche più esposte ai dazi di Trump – che perde l’11% in Borsa. Bmw cede il 4%, Mercedes il 3,3%, Renault il 2,6%, Porsche il 2,4% e Volkswagen il 2,3%. Secondo i calcoli di Bloomberg, un assorbimento delle tariffe da parte dei principali costruttori che esportano dal Messico (Bmw, Mercedes, Volkswagen e Stellantis) e dal Canada (Stellantis) potrebbe costare quasi 5,9 miliardi di utili.
I controdazi di Canada e Messico
Secondo Bloomberg, i dazi di Trump contro Canada, Messico e Cina hanno un valore di 1,5 trilioni di dollari anno su anno. Washington ha giustificato queste misure con la necessità di fermare i flussi di fentanyl e migranti illegali negli Usa. Per Justin Trudeau, primo ministro canadese, «nulla giustifica queste misure americane». I media canadesi dicono che il governo potrebbe rispondere applicando dazi del 25% su 107 miliardi di dollari di merci statunitensi. «Le nostre tariffe rimarranno in vigore fino a quando l’azione commerciale degli Stati Uniti non sarà ritirata», ha commentato Trudeau. Anche il Messico, che pure sperava in un accordo dell’ultimo minuto, si prepara alla guerra commerciale con gli Usa. «Cercheremo sempre una soluzione negoziata, ma la misura unilaterale presa dagli Stati Uniti ci obbliga a rispondere con misure tariffarie e non tariffarie, che annuncerò domenica prossima», ha dichiarato la presidente Claudia Sheinbaum senza tuttavia entrare nel dettaglio delle contromisure che intende approvare il suo Paese.
La vendetta di Pechino contro i dazi di Trump
Anche la Cina sceglie la linea dura e assicura che adotterà tutte le contromisure necessarie contro il raddoppio dei dazi deciso da Trump. Se gli Stati Uniti persistono nel condurre una guerra tariffaria, una guerra commerciale o qualsiasi altro tipo di guerra, la parte cinese li combatterà fino in fondo, fino a una amara conclusione», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian. In giornata, le Dogane cinesi hanno annunciato lo stop immediato all’import di tutto il legname proveniente dagli Stati Uniti. Ufficialmente, la decisione è stata presa dopo aver rilevato «la presenza di parassiti forestali come i coleotteri nei tronchi», ma c’è il sospetto che si tratti di una ritorsione per l’annuncio di Trump.
I timori dell’Europa
La guerra commerciale innescata da Trump agita anche l’Unione europea, che teme di essere la prossima destinataria delle tariffe americane. «L’Ue si rammarica profondamente della decisione degli Stati Uniti di imporre dazi sulle importazioni da Messico e Canada. Questa mossa rischia di interrompere il commercio globale, danneggiare i principali partner economici e creare inutili incertezze in un momento in cui la cooperazione internazionale è più cruciale che mai», commenta il portavoce della Commissione Ue, Olof Gill. Bruxelles «si oppone fermamente a misure protezionistiche che minano il commercio aperto ed equo» e invita gli Stati Uniti «a riconsiderare il loro approccio». Nei giorni scorsi, Trump ha minacciato di imporre dazi al 25% su tutte le esportazioni dei Paesi europei verso gli Usa. Una misura che potrebbe essere approvata il prossimo 2 aprile.
In copertina: EPA/Jim Lo Scalzo | Il presidente americano Donald Trump