Caos nel Parlamento in Serbia, rissa e lancio di fumogeni in aula: ferite tre deputate – I video
Tre deputate ferite. È il bilancio provvisorio degli incidenti scoppiati oggi – martedì 4 marzo – all’interno del parlamento serbo a Belgrado. Subito dopo l’inizio della nuova sessione di lavori dell’Assemblea, le opposizioni hanno duramente contestato la presidente Ana Brnabić e l’intero governo dimissionario, interrompendo i lavori con cori, fischi e lancio di petardi, fumogeni, lacrimogeni e anche uova. Le tre politiche, una delle quali all’ottavo mese di gravidanza, sono state soccorse e trasportate d’urgenza in ospedale a bordo di ambulanze. I deputati – scrivono i media serbi – non sono riusciti nemmeno a concordare l’ordine del giorno. Per l’opposizione, che si è presentata in aula con due striscioni raffiguranti mani insanguinate (simbolo delle proteste in Serbia), il governo – dopo le dimissioni del primo ministro Miloš Vučević – non avrebbe diritto di proporre nuove leggi, a parte un emendamento sulla tesse universitarie. «Crediamo che all’ordine del giorno possa esserci solo un argomento, ovvero la soddisfazione delle richieste degli studenti», ha dichiarato Radomir Lazović del fronte Verdi-Sinistra, citato da Balkan Insight. Il nuovo governo dovrà essere formato entro il 19 o 20 marzo, in caso contrario si terranno le elezioni a inizio maggio, aveva annunciato circa un mese fa il presidente serbo Aleksandar Vučić alla tv pubblica Rts.
Le proteste

Da mesi, la Serbia è paralizzata dalle proteste guidate dagli studenti, le più grandi della storia post-Jugoslavia. A innescare le manifestazioni era stato il crollo del 1° novembre di una pensilina nella stazione di Novi Sad, che ha causato la morte di 15 persone. Un incidente avvenuto poco dopo la fine dei lavori di ristrutturazione effettuati da un consorzio di aziende cinesi nell’ambito dello sviluppo della tratta ad alta velocità Budapest-Belgrado, nel più ampio progetto della cosiddetta Nuova Via della Seta, e causato, secondo gli universitari, «dall’incuria e dai mancati controlli legati alla persistente corruzione nelle alte sfere del governo». Nonostante il caos al parlamento, scrive Danas, i deputati della coalizione di governo hanno continuato la sessione. «Oggi lavoreremo in conformità con le norme di procedura, fino alle 18» ha sottolineato la presidente dell’Assemblea nazionale. Nel frattempo, la procura generale ha avviato le indagini per fare luce sulla protesta interna al parlamento. Gli studenti, che da mesi scendono per le strade del Paese balcanico, per chiedere maggiore trasparenza sull’incidente di Novi Sad e diritti, non vogliono però l’appoggio di alcun partito. «Non sosteniamo e non sia appoggiati da alcuna forza politica, organizzazione o governo, nazionale o estero», avevano detto a Open. Ciò che vogliono è che le loro richieste vengano soddisfatte.
March 4, 2025
March 4, 2025