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Tesla e la storia infondata dei 400 milioni del Dipartimento di Stato per l’acquisto dei Cybertruck blindati

04 Marzo 2025 - 16:44 David Puente
Il documento usato per la teorie non poteva riguardare il gigante dell'auto elettrica

L’allora amministrazione Biden avrebbe chiesto al Dipartimento di Stato americano di esplorare l’interesse delle aziende private per ottenere veicoli elettrici blindati. Una richiesta generica, finalizzata a selezionare entro il 2025 il fornitore più adatto. Con la pubblicazione della previsione degli appalti del Dipartimento di Stato per il 2025, nell’elenco pubblico compariva chiaramente la voce «Armored Tesla (Production Units)», con una spesa stimata di 400 milioni di dollari. Quanto basta per iniziare a sostenere l’intenzione di acquistare i controversi Cybertruck. Dopo una prima pubblicazione, il documento è stato aggiornato e la riga relativa a Tesla è stata rimossa. Una situazione anomala, oggetto di una richiesta di informazioni da parte del senatore democratico Richard Blumenthal al Segretario di Stato Marco Rubio. Il motivo? Ottenere risposte in merito a un fantomatico “complottone”. Secondo questa analisi, l’intera narrazione non regge.

Per chi ha fretta

  • Il documento risulta realmente pubblicato dal Dipartimento di Stato.
  • La voce «Armored Tesla (Production Units)» risultava realmente presente.
  • Un senatore DEM chiede se il documento sia stato manipolato.
  • Il dubbio del senatore riguarda la data di creazione del file in data dicembre 2024, ma che questo non sarebbe mai stato reso pubblico nello stesso periodo.
  • A Open non risulta che il documento sia stato modificato, così come ci risulta che sia stato pubblicato il 23 dicembre 2024 nel sito del Dipartimento.
  • Il documento non parla affatto di una commessa destinata a Tesla.
  • Il documento riguarda possibili appalti per le piccole imprese.
  • La reale commessa potrebbe riguardare la modifica degli attuali mezzi in possesso dell’amministrazione.

La presunta “scoperta”

La previsione di spesa a favore di Tesla è stata resa pubblica a inizio di febbraio da DropSiteNews, sito di notizie indipendente fondato da un ex reporter di The Intercept, per poi venire ripresa da media americani più noti come New York Times. A seguito delle polemiche, il Dipartimento di Stato dichiara di aver sospeso i piani d’acquisto e documento è stato modificato con la rimozione della commessa prevista per Tesla.

Il “complottone”

Secondo il senatore Blumenthal, il documento contestato sarebbe datato dicembre 2024, ma non risulterebbe pubblicato in alcuna maniera sul sito del Dipartimento durante quel periodo. Il suo timore è che il documento sia stato retrodatato con l’obiettivo di attribuire la decisione dell’acquisto dei blindati Tesla non all’amministrazione Trump, ma a quella precedente di Biden. In sostanza, un “complottone” per far fare una bella figura alla nuova amministrazione sul tema dei conflitti di interesse. L’intera vicenda è stata derisa da Elon Musk in un post su X, dove il responsabile del DOGE si è riferito al senatore chiamandolo «Dick» (termine volgare per indicare un pene).

Il documento negli archivi del 2024

Il sito del Dipartimento di Stato possiede un archivio dove troviamo i contenuti pubblicati dal 2021 a inizio 2025, periodo di tempo che coincide con l’amministrazione Biden. Il documento risulta pubblicato sul sito ufficiale in 23 dicembre 2024, presentando già all’epoca la voce «Armored Tesla (Production Units)». I metadati risultano gli stessi contenuti nelle versioni contestate nel 2025.

Il codice errato, poi rimosso in tutto il documento

Il documento, un tipico file Excel, contiene una tabella con le diverse voci di previsione di spesa e i relativi NAICS, ovvero i codici utilizzati per classificare le attività economiche. Ciò che risulta assurdo è che il codice NAICS assegnato alla voce «Armored Tesla (Production Units)» sia il 311999, che non ha nulla a che fare con i veicoli. Infatti, nello stesso file, il codice corrisponde alla descrizione «All Other Miscellaneous Food Manufacturing», ovvero produzione di alimenti di vario genere. Oltre a Tesla, vengono citati anche altri marchi, come Sedan e BMW. Anche per loro compare il riferimento «Armored», mentre i rispettivi codici NAICS risultano altrettanto legati al settore alimentare.

Con l’aggiornamento del documento, a seguito delle contestazioni rivolte a Tesla, i codici NAICS sono stati completamente rimossi, probabilmente perché errati in più di un’occasione.

I contraenti

Per tutte e quattro le righe che farebbero riferimento ai mezzi blindati non è presente un contraente. Infatti, la colonna «incumbent contractor» risulta vuota.

Pertanto, le varie Tesla, Sedan e BMW non risultano le aziende indicate per la commessa. Il documento “Procurement Forecast”, come si legge sul sito del Dipartimento nell’apposita sezione, risponde alle richieste di una legge che richiede alle agenzie di compilare le proiezioni delle opportunità di appalto realizzabili da piccole o piccole aziende svantaggiate («The law requires agencies to compile and make available projections of contracting opportunities small and small disadvantaged firms may be able to perform»). Per questo motivo, non risulta possibile trovare questi tre grossi marchi come contraenti in queste voci di previsione del Dipartimento.

Le richieste del 2024

A seguito dello scandalo iniziale, la voce nel documento venne modificata in «Armored Electric Vehicles». Questa voce coincide con la scheda del sito governativo SAM.gov riguardo una possibilità di futuro appalto per la blindatura dei veicoli elettrici.

Conclusioni

Da inizio febbraio 2025, diverse testate hanno sostenuto un possibile contratto o futuro accordo con Tesla per l’acquisto di mezzi blindati, probabilmente dei Cybertruck. Il documento non dimostra in alcun modo l’esistenza di un contratto, così come non risulta possibile che gli appalti indicati possano riguardare il colosso americano.

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