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Gli affari di Stellantis negli Usa passano da Bernie Moreno: chi è il senatore repubblicano su cui punta il gruppo di John Elkann

05 Marzo 2025 - 16:06 Bruno Gaetani
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Il politico di origini colombiane è il promotore del Transportation Freedom Act, il disegno di legge che incentiva la produzione di auto sul suolo americano e cancella le norme di Biden sulle emissioni di CO2

Si chiama Bernie Moreno l’uomo su cui punta Stellantis per risollevare le vendite negli Stati Uniti. Il senatore repubblicano, al suo primo mandato al Congresso, è il vero promotore del Trasportation Freedom Act, la proposta di legge pensata per dare sostanza a una delle tante promesse fatte da Donald Trump in campagna elettorale: riportare le produzione automobilistica dentro i confini americani e frenare “l’emorragia” verso Messico e Canada. Il nome di Bernie Moreno compare in una conference call dei vertici di Stellantis con alcuni analisti finanziari. Durante il colloquio, che risale al 26 febbraio, è lo stesso John Elkann a citare il senatore repubblicano: «Siamo stati incoraggiati dall’introduzione del Transportation Freedom Act del senatore Moreno, che noi sosteniamo», dice il presidente di Stellantis a proposito della decisione del suo gruppo di riportare la produzione negli Usa.

Chi è Bernie Moreno

Bernie Moreno, classe 1967, è un politico e imprenditore di origini colombiane da sempre attivo nel mondo dell’auto. Dopo la laurea in Business Administration all’Università del Michigan, Moreno inizia a lavorare per la General Motors, salvo poi trasferirsi in Ohio per acquistare una concessionaria di Mercedes-Benz nella città di North Olmsted. Nel 2021 entra in politica con il partito repubblicano e annuncia di volersi candidare per un seggio al Senato. In piena campagna elettorale incontra l’ex presidente Trump, che lo convince a farsi indietro e fare posto a un altro candidato conservatore. Nel 2024, Moreno ci riprova e questa volta può contare sul pieno supporto del tycoon, determinato più che mai a tornare alla Casa Bianca. I repubblicani conquistano l’Ohio e Bernie Moreno ottiene il tanto agognato seggio al Congresso.

EPA/Mohammed Badra | John Elkann, presidente di Stellantis

Cosa prevede la proposta di legge su cui punta Stellantis

È proprio a Bernie Moreno che il partito repubblicano affida il compito di scrivere il Transportation Freedm Act, il disegno di legge chiamato a tradurre in realtà la promessa di Donald Trump di rilanciare l’industria automobilistica americana. Il provvedimento agisce su due fronti: gli incentivi fiscali e i limiti alle emissioni di CO2. Il disegno di legge chiede di introdurre una detrazione fiscale del 200% per i dipendenti coinvolti nella produzione di veicoli e componenti auto, a condizione che almeno il 75% della produzione avvenga dentro gli Stati Uniti. Accanto a questa novità, il Transportation Freedom Act propone di abrogare le regole sulle emissioni introdotte da Joe Biden, secondo cui entro il 2032 almeno il 67% delle nuove auto dovrà essere elettrico.

Stellantis promuove i dazi di Trump

Le principali case automobilistiche hanno sostenuto con forza questo provvedimento, compresa la stessa Stellantis, che ha reagito al ritorno di Trump alla Casa Bianca annunciando nuovi investimenti negli Stati Uniti. Un riposizionamento simile a quello del mondo delle Big Tech, attraverso cui John Elkann spera di non inimicarsi la nuova amministrazione americana. «Per quanto riguarda i dazi, siamo stati molto favorevoli alla politica del presidente Trump di promuovere la produzione americana e abbiamo annunciato grandi investimenti negli Stati Uniti nelle prime 100 ore della sua nuova amministrazione», ha ricordato il manager nella conference call con gli investitori.

Nel 2024, le vendite di Stellantis sul mercato americano sono calate del 15%, spingendo Carlos Tavares verso le dimissioni. Il timore di nuovi dazi ha convinto Elkann a tornare a investire negli Stati Uniti, riaprendo lo stabilimento di Belvidere (Illinois) e aumentando la produzione a Detroit, in Ohio, e in Indiana. Resta il fatto che Stellantis continua ad assemblare molti suoi veicoli in Canada e in Messico, i due Paesi che insieme alla Cina figurano tra le prime “vittime” dei dazi di Trump. Eppure, Elkann sembra essere convinto di riuscire a schivare le tariffe introdotte da Washington. Finché le auto vengono assemblate oltre confine ma hanno componenti realizzati negli Stati Uniti «dovrebbero essere esenti da dazi», ha assicurato nell’incontro con gli investitori.

Foto copertina: EPA/David Maxwell | Il senatore repubblicano dell’Ohio Bernie Moreno

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