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Fabio Fazio al veleno sulla Rai: «Lì un certo modo di pensare non è più tollerato. I colleghi? Ognuno pensa a salvare se stesso»

05 Marzo 2025 - 11:52 Alba Romano
fazio intervista repubblica
fazio intervista repubblica
Il conduttore tv si racconta in una lunga intervista a Repubblica, in cui passa dai suoi giudizi sulla Tv contemporanea alla politica internazionale: «Il video pubblicato da Trump su Gaza si è confuso il popolare con il trash»

Fabio Fazio torna sul suo addio alla Rai e lo fa togliendosi qualche sassolino dalla scarpa. «Non ho mai voluto fare il vittimista, ma quando una persona che non ha responsabilità pubbliche viene attaccata da chi ha il potere, che sia un primo ministro o un ministro degli Interni, siamo fuori dalla grazia di Dio», dice il conduttore di Che tempo che fa in un’intervista a Repubblica. Fazio non dice di essere stato cacciato dalla Rai, ma fornisce comunque qualche dettaglio in più sul perché nel 2023 abbia deciso di portare il suo programma sul Nove.

L’addio alla Rai e la mancanza di solidarietà tra colleghi

«Un certo modo di pensare e di essere – dice il conduttore – non più tollerabile e infatti non è stato tollerato. In Rai, ma prima ancora dalla politica». Nell’intervista, Fazio non risparmia anche alcune frecciatine ai colleghi, rei a suo dire di non avergli espresso vicinanza e solidarietà dopo gli attacchi del governo e di alcuni politici: «Ognuno pensa a salvare se stesso e dice: “basta che non accada a me”».

Trump e la confusione tra popolare e trash

Nella lunga intervista rilasciata a Repubblica, Fabio Fazio dice la sua anche sul ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca: «Piano piano si è confuso il popolare con il trash. E siamo arrivati al culmine del video pubblicato da Trump su Gaza: una sceneggiatura così di pessimo gusto che nessuno avrebbe avuto il coraggio di inventarla». A chi prova a giustificare le sparate del presidente americano, il conduttore del Nove risponde così: «In televisione qualcuno ha detto che lui è fatto così, che è un costruttore. Penso che ci sia una responsabilità di tutte queste persone che continuano a buttare benzina sul fuoco».

L’antidoto alla tv di convenienza

Quello stesso trash che ha invaso la politica, aggiunge Fazio, ha contagiato anche il mondo della televisione. Il pensiero del conduttore va ad Alberto Manzi, il pedagogista che negli anni Sessanta condusse la trasmissione Non è mai troppo tardi e riuscì a far prendere la licenza elementare a quasi un milione e mezzo di italiani. «La tv di quegli anni è stata fatta dalle menti più brillanti che c’erano in quel momento, in cui tutti cercavano di dare il meglio», sostiene Fazio. E poi cos’è successo? «Si è scelto come unico criterio la convenienza e quasi mai quello che è conveniente è giusto», risponde il conduttore di Che tempo che fa. Fazio conclude: «Si riempiono le homepage dei giornali di gattini, si fanno migliaia di programmi trash, ma c’è una cosa che possiamo fare per ricominciare: dare il meglio di noi stessi sempre, per quanto faticoso sia».

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