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L’architetto del Comune arrestato e il piano per far cadere la giunta Sala, gli indagati al lavoro sul «Salva Milano»: le chat con l’assessore

05 Marzo 2025 - 12:39 Ugo Milano
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Secondo i pm, Giovanni Oggioni avrebbe avuto anche un ruolo attivo nella stesura degli emendamenti per la legge «Salva Milano». La reazione del sindaco milanese all'ultimo sviluppo dell'inchiesta sull'urbanistica e l'attacco di Lega ed FdI sul «sistema Milano»

Giovanni Oggioni, l’architetto del Comune di Milano finito ai domiciliari per le indagini sugli abusi edilizi, avrebbe tentato di far cadere la giunta del sindaco Giuseppe Sala. Lo si evince da alcune chat riportate nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Mattia Fiorentini. Oggioni avrebbe provato a convincere Guido Bardelli, assessore alla Casa, ad allinearsi alle sue posizioni e prendere posizione contro Sala, così da far cadere l’amministrazione comunale usando l’argomento pretestuoso delle famiglie dei dipendenti del comune che soffrono.

Le chat cancellate

Nel telefono di Oggioni sono stati trovati alcuni messaggi scambiati nel dicembre 2023 con l’assessore Bardelli. I due commentano in modo negativo gli interventi di Giancarlo Tancredi, assessore all’Urbanistica, e parlano con disprezzo delle indagini della procura sui presunti abusi edilizi. Oggioni, 68 anni, è già indagato in diversi procedimenti aperti in questi ultimi due anni sull’urbanistica a Milano, tra cui quello sul Bosconavigli dell’archistar Stefano Boeri. La procura aveva chiesto il carcere, ma il gip ha optato per i domiciliari. Dall’ordinanza di custodia cautelare emerge che Oggioni avrebbe cancellato una serie di chat e account sul suo telefono per impedire l’analisi dei messaggi e la ricerca delle prove da parte dei pm.

Le trame con Roma per far approvare il Salva Milano

Ma la novità più rilevante del nuovo filone d’indagine, fanno notare i pm, è che Oggioni avrebbe preso parte attivamente alla stesura degli emendamenti della legge Salva Milano, che il sindaco Sala sta cercando di far approvare in parlamento così da sbloccare l’impasse dell’edilizia milanese. Oltre a Oggioni, anche Marco Cerri – progettista ed ex componente della Commissione paesaggio, anche lui indagato – avrebbe partecipato alla stesura degli emendamenti. Secondo la ricostruzione dei pm, i due si sarebbero mossi insieme ad altri indagati per salvare un sistema che i magistrati giudicano di gestione lucrosa del settore urbanistico. Cerri, in particolare, avrebbe passato i documenti a Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, e a Tommaso Foti, ministro per gli Affari europei, che pure non risultano indagati.

Sala: «Chi ha sbagliato paghi, anche duramente»

A commentare gli ultimi sviluppi delle indagini sull’edilizia, che oggi sono culminate nel primo arresto di un ex dirigente comunale, è anche lo stesso sindaco Giuseppe Sala: «Non do giudizi perché non è il caso, ma a Milano l’edilizia è ferma perché le indagini della Procura hanno portato a una paralisi», ha detto il primo cittadino del capoluogo lombardo. A proposito dell’arresto di Oggioni, Sala ha aggiunto: «È chiaro che io difendo sempre l’amministrazione, il Comune, la squadra ma se poi uno ha sbagliato che paghi e che paghi anche duramente».

L’affondo di Lega e FdI contro il «sistema Milano»

Le opposizioni in consiglio comunale chiedono a Sala di riferire al più presto su ciò che sta emergendo dalle inchieste della procura sui presunti abusi edilizi. «Siamo garantisti fino al terzo grado di giudizio, ma ci preoccupa la deriva che stanno prendendo le indagini sull’urbanistica milanese, partendo dal presupposto che il sindaco Sala ha sempre cercato di scaricare sui altri ogni responsabilità, come se le regole non le avesse fatte chi ha guidato il Comune negli ultimi 14 anni», attacca la delegazione milanese della Lega. Secondo il Carroccio, «si tratta dell’ennesima conferma dell’esistenza di un ‘sistema Milano’ dettato dalla politica delle amministrazioni Pisapia e Sala». Netta anche la posizione di Fratelli d’Italia, secondo cui il sindaco dovrebbe «concludere la sua esperienza e farsi da parte».

Foto copertina: ANSA/Matteo Corner | Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala

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