L’economista Stiglitz: «Donald Trump è il maestro dell’imbroglio»


Joseph Stiglitz, premio Nobel per l’economia nel 2001, dice che Donald Trump è «il maestro dell’imbroglio». Il tycoon insieme a Elon Musk ha «calpestato ogni norma relativa al conflitto di interesse». E per questo gli Usa non sono più un alleato affidabile dell’Europa. Anzi: sui dazi «scateneranno una guerra commerciale che nessuno potrà vincere». In un’intervista a Repubblica Stiglitz dice che rispetto al suo ultimo libro «la battaglia si è fatta più difficile. Uno dei punti centrali del mio libro è che la libertà di uno può sopprimere o diminuire quella di un altro. La società deve trovare un equilibrio. Si può arrivare a soluzioni accettabili e a me sembra che la libertà di vivere sia più importante della libertà di comprarsi un kalashnikov o di non portare la mascherina quando scoppiano le pandemie».
Donald Trump
Trump, sostiene l’economista con Walter Galbiati, «è convinto che la nostra libertà sia sfruttare chiunque, usare la nostra ricchezza, il nostro potere finanziario. L’ultimo esempio è la cancellazione della legge che vieta le pratiche di corruzione all’estero». E fa notare che economisti di destra come Milton Freeman «identificano il neoliberismo con la libertà da ogni regolamentazione e anche da ogni tassazione. Pensano che il ruolo crescente del governo nel tutelare l’occupazione o proporre sistemi di welfare vada nel senso opposto. Io penso che sbaglino a 180 gradi. Non vedo emergere un populismo autoritario dove il governo ha fatto troppo, piuttosto avviene dove ha fatto poco, come negli Usa». Con Trump «le banche torneranno alle pratiche predatorie sui mutui e a quelle usuraie sulle carte di credito o a prendersi troppi rischi, diventare instabili e a rischio di fallimento. I grandi gruppi industriali, invece, contrasteranno la libera concorrenza. Siamo di fronte a un mondo dove nulla è più al sicuro».
L’olio di serpente
Poi c’è la salute: «Quando compri un farmaco, vuoi che sia efficace e sicuro, non vuoi comprare, come si dice negli Usa, “l’olio di serpente”. Trump minaccia di privare la Food and Drug Administration dei suoi poteri. In passato ho sottolineato l’importanza delle leggi sulle truffe commerciali, perché l’economia non può funzionare bene se non c’è fiducia: se mi dici una bugia quando mi vendi il tuo prodotto, puoi andare sotto processo. E per me Trump è il maestro dell’imbroglio». E sulla transizione green: «Trump forse non si rende conto che nel momento in cui attacca la transizione verde, non fa altro che regalare vantaggi tecnologici alla Cina. Ora le auto elettriche cinesi sono considerate migliori delle Tesla sotto tanti profili e non solo per il fatto che costano meno».
L’Europa
Ora per l’Unione Europea «non è più possibile considerare gli Stati Uniti come un alleato fidato, al pari della Cina. Lo vediamo per esempio nella creazione di una forza di difesa comune. Sarebbe più opportuno, anzi è un imperativo, dare il via a politiche industriali che le consentano di rendersi più indipendente». Infine, sul Doge, «ho l’impressione che non si sia cercato di andare a trovare gli imbrogli e le frodi: Musk ha voluto colpire il sostegno che gli Stati Uniti hanno sempre dato alla lotta all’apartheid in Sud Africa, perché quella è la mentalità da cui proviene. Non possiamo saperlo con certezza, ma penserei che si tratti di questo, di un pregiudizio».