Ue e riarmo, la cautela di Giorgetti: «Sulla difesa no a frenesie, sì al debito ma bisogna farlo a ragion veduta»


Sì al riarmo europeo ma «con investimenti che abbiano un senso, non fatti in fretta e furia senza una logica». Questa la posizione del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il progetto dell’Unione europea di finanziare il maxi-piano da 800 miliardi «Rearm Europe», per l’aumento della produzione militare e l’acquisto di armi, solleva qualche sopracciglio. Non tanto nel suo contenuto o nei suoi obiettivi, quanto nei tempi. «Bisogna mantenere sangue freddo e ragionare», ha detto Giorgetti in videocollegamento con un convegno economico della Lega che si è tenuto a Montecitorio. «Non dobbiamo entrare nella sindrome» che, secondo il ministro, ha già colto l’Italia e l’Europa in altri momenti. Tre esempi su tutti: vaccini, gas e Pnrr.
Il timore della fretta: «Errori clamorosi per caos e confusione»
«Ricordo che per comprare un drone o un missile supersonico non si va al supermercato, ci vogliono investimenti pluriennali», ha spiegato Giorgetti. Investimenti necessari, ma che devono essere al contempo «seri, importanti e consapevoli». Due sono le maggiori preoccupazioni per via XX Settembre. In primo luogo la fretta, un problema che già in passato ha causato scelte avventate: «Ci ha portato a comprare montagne di vaccini a prezzi incredibili, per poi buttarne una parte. E la stessa cosa con il gas». Tra gli «errori clamorosi fatti da caos e confusione», secondo Giorgetti c’è anche da annoverare il Piano nazionale di ripresa e resilienza: «All’inizio sono state buttate dentro opere a caso, tanto per fare massa critica».
L’Europa ha bisogno degli Stati Uniti
In secondo luogo la tentazione europea di sentirsi una pari livello degli Stati Uniti: «Senza gli Usa diventa molto ma molto complicato immaginare una forma di soluzione», ha frenato il ministro dell’Economia parlando della situazione in Ucraina. Continuando così, almeno in apparenza, a scollarsi da Bruxelles e rimanere allineato a Washington. Insomma sì al riarmo ma, per dirla alla latina, cum granu salis: «Bisogna capire come rispondere nel modo più corretto possibile, senza frenesia». Anche perché un piano da 800 miliardi di euro significa inevitabilmente fare debito: «Siccome ci è precluso farlo con cose moralmente importanti, credo si debba farlo a ragion veduta. Lo dico con assoluta convinzione, sfido chiunque a contraddirmi».