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La tassa sui ricchi e lo stop al freno del debito: così Francia e Germania vogliono finanziare il riarmo

05 Marzo 2025 - 08:37 Bruno Gaetani
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Il maxi-piano annunciato dalla Commissione europea punta a mobilitare 800 miliardi di euro in spese militari

Si aggira intorno agli 800 miliardi di euro la cifra che l’Unione europea intende mobilitare per finanziare «Rearm Europe», il maxi-piano per la produzione militare e l’acquisto di armi. Di questi, 150 miliardi arriveranno proprio da Bruxelles, che ha promesso l’istituzione di un fondo ad hoc in grado di erogare prestiti ai Paesi membri che ne faranno richiesta. La restante parte, invece, dovrà arrivare in un modo o nell’altro dai singoli governi, che sono chiamati ad aumentare drasticamente la spesa militare, possibilmente senza far saltare i conti. I primi due Paesi europei a muoversi su questo fronte sono anche i due politicamente più influenti: Francia e Germania.

La tassa sui ricchi in Francia

Il Paese di Emmanuel Macron sta studiando i vari modi in cui aumentare la spesa per la Difesa così da portarla oltre il 3% del Pil. La strada su cui sembra voler puntare il governo di François Bayrou prevede innanzitutto due soluzioni: fondi di investimento per le aziende che si occupano di difesa e più tasse sui ricchi. «Possiamo valutare come condividere lo sforzo tra la popolazione francese», ha detto il ministro dell’Economia, Eric Lombard, durante un’intervista con Franceinfo. Specialmente, ha aggiunto, su «coloro che hanno risparmi sostanziali». Lombard ha escluso qualsiasi aumento delle imposte sulle aziende e ha detto che il governo sta prendendo in considerazione l’istituzione di fondi di risparmio destinati alla spesa per la difesa, così da «mobilitare gli attori privati».

La Germania e la riforma del «freno al debito»

Se la Francia punta sulle tasse ai più ricchi, in Germania si discute innanzitutto di come rimettere mano allo schuldenbremse, il famigerato «freno al debito» che permette al Paese un indebitamento strutturale dello 0,35% del Pil all’anno, una soglia ben al di sotto del 3% stabilito dal Patto di Stabilità. Friedrich Merz, leader della Cdu e futuro cancelliere tedesco, ha annunciato di essere al lavoro su un piano che esenta la spesa per la Difesa dai rigidi vincoli fiscali attualmente in vigore.

«Di fronte alle minacce alla nostra libertà e alla pace nel nostro continente», ha affermato Merz, il motto «whatever it takes» (di draghiana memoria) deve ora applicarsi alla difesa del Paese. Per allentare il freno al debito, però, occorre il voto favorevole di due terzi del parlamento. Lo scenario più probabile, secondo i media tedeschi, è che le modifiche siano votate dal parlamento uscente già la prossima settimana, così da poter contare sui voti della Cdu, della Spd e dei Verdi.

Foto copertina: EPA/Javad Parsa | La foto di gruppo dei leader presenti al summit di Londra del 2 marzo 2025

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