Starlink ha chiesto all’Italia più accesso allo spettro per aumentare le comunicazioni


Starlink, sta cercando di acquisire più spettro, nello specifico più E-Band, in Italia. A riferirlo è una esclusiva di Reuters, mentre Roma afferma di essere in attesa che l’Unione Europea raggiunga una posizione comune sulla questione. Due anni fa la società di Elon Musk ha presentato domanda alle autorità italiane per ottenere l’accesso alla banda e per potenziare le comunicazioni tra le sue tre stazioni di terra in Italia e la sua rete satellitare. La richiesta, sottolinea Reuters, non era stata segnalata in precedenza. Con questa mossa Starlink punta ad esser pioniere nel settore delle telecomunicazioni spaziali in orbita bassa, contro i concorrenti europei e statunitensi, visibilmente in ritardo. Starlink, che fa parte della società spaziale SpaceX di Musk, offre il suo servizio in Italia dal 2021.
A quale spettro di banda è interessata Starlink e chi può darle l’ok
Una fonte contattata dalla Reuters ha affermato che Starlink ha richiesto l’accesso alle frequenze nelle bande 71,0-76,0 e 81,0-86,0 gigahertz, alle quali l’operatore aveva già ottenuto un accesso condizionato negli Stati Uniti l’anno scorso. Questo tipo di spettro di banda in Italia è gestito dal ministero del Made in Italy, per quanto concerne l’ufficio per le politiche spaziali e aerospaziali, e dal ministero della Difesa. E quest’ultimo, spiega l’agenzia, potrebbe autorizzare l’utilizzo delle frequenze. Finora però, spiegano le fonti a Reuters, non c’è stata una risposta definitiva. Rivolgendosi mercoledì in Parlamento sull’argomento il vice ministro dell’Industria Massimo Bitonci ha affermato che Roma sta adottando un approccio cauto nei confronti della banda E, in assenza di una posizione comune sulla questione a livello europeo.
Casu (Pd): «Nessun regalo a Musk per indebolire il percorso europeo»
«Stop al rischio fughe in avanti pro Starlink sulla revisione dei limiti dello spettro radio alle frequenze e all’assegnazione della banda E e altre bande», questa la linea del Pd. Durante un Question Time dei democratici in commissione Trasporti, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy è intervenuto direttamente sul tema, che riguarda anche l’articolo 26 del ddl spazio, esprimendo massima cautela «in attesa di un coordinamento europeo» e rispondendo così ai dubbi di autorevoli osservatori, come il Professor Antonio Sassano in una recente intervista su Key4biz, sulla possibilità che l’attivismo del Governo in materia possa rappresentare una nuova accelerazione pro Starlink. «Il Pd – commenta il deputato Casu primo firmatario del Question Time insieme ai colleghi Barbagallo Bakkali Ghio e Morassut – continuerà a vigilare e verificare, passo per passo, che tutte le scelte e i prossimi passaggi sul tema avvengano sempre nell’interesse nazionale. Sono in gioco questioni globali delicatissime e non è il momento per fare regali anticipati a singoli soggetti privati come SpaceX con il risultato di indebolire il percorso europeo in atto anche nel garantire l’uso più efficiente dello spettro radioelettrico per le comunicazioni via satellite».