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Sterminò la famiglia a Paderno Dugnano, processo immediato per Riccardo Chiaroni: in camera aveva una copia del “Mein Kampf” di Hitler

05 Marzo 2025 - 14:53 Ugo Milano
Il ragazzo, ancora 17enne all'epoca dei fatti, dovrà rispondere dell'accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione

Andrà a processo con rito immediato Riccardo Chiaroni, il ragazzo – ora 18enne – che lo scorso 1° settembre ha sterminato la sua famiglia uccidendo il fratellino Lorenzo e i genitori a Paderno Dugnano. Lo ha stabilito la gip per i minorenni di Milano, Laura Margherita Pietrasanta, accogliendo la richiesta dei pm. Il giovane, che all’epoca dei fatti era ancora minorenne, dovrà rispondere dell’accusa di omicidio aggravato dalla premeditazione. Nel corso delle indagini preliminari, scrive Massimo Pisa su Repubblica, gli inquirenti hanno trovato in camera del ragazzo una copia del Mein Kampf di Adolf Hitler, ma anche il Manifesto di Karl Marx e Se questo è un uomo di Primo Levi. Su un quaderno, Chiaroni avrebbe annotato anche i discorsi di Benito Mussolini, accompagnati da disegni di aquile romane e fasci littori. Tutti indizi che sembrano suggerire una sorta di fascinazione del ragazzo per l’immaginario nazifascista.

La ricostruzione del triplice omicidio

Secondo quanto ricostruito dalle indagini, la sera del triplice omicidio Riccardo Chiaroni stava ascoltando un brano dei Beatles con le cuffiette. A un certo punto, ha deciso di prendere un coltello in cucina e ha colpito con 57 fendenti il fratello Lorenzo, che dormiva nella sua stessa cameretta. Dopodiché, avrebbe sferrato altre 51 coltellate per uccidere i due genitori, svegliati dalle grida del figlio piccolo. «Mio padre mi ha detto di fermarmi e di lasciare giù il coltello. Io l’ho lasciato giù e mi sono allontanato. Poi si è girato verso mia madre e mio fratello, io l’ho ripreso e l’ho colpito alla schiena», avrebbe confessato il giovane durante gli interrogatori con i pm.

Le idee politiche e l’uso di droghe

La procura dei minori ha chiuso nei giorni scorsi le indagini sulla strage familiare di Paderno Dugnano e ha chiesto il giudizio immediato nei confronti di Riccardo Chiaroni. Quando gli è stato chiesto cosa lo avesse spinto a uccidere la propria famiglia, il ragazzo ha provato a giustificarsi così: «Volevo essere immortale, uccidendoli avrei potuto vivere in modo libero». Dalle indagini sono emersi però anche una serie di altri indizi, in particolare sulle sue simpatie politiche e sull’uso di sostanze stupefacenti. Agli inquirenti avrebbe confessato infatti di aver provato hashish, marijuana e cocaina nell’ultimo anno prima dell’omicidio.

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