Ultime notizie Donald TrumpElon MuskPapa FrancescoUcraina
ATTUALITÀAutopsieInchiesteLombardiaMilanoOmicidi

Babysitter uccisa a Milano, i lividi e il soffocamento: così il compagno ha agito a mani nude. E aspettava l’amante

06 Marzo 2025 - 18:46 Ugo Milano
nataly quintanilla autopsia uccisa mani nude compagno
nataly quintanilla autopsia uccisa mani nude compagno
Secondo la prima autopsia Nataly Quintanilla non sarebbe morta durante un gioco erotico finito male, come sostenuto dall'uomo agli arresti. Dietro alla morte una accesa lite per questioni di coppia

Prima un pestaggio violento, poi il soffocamento a mani nude. Così sarebbe stata uccisa Jhoanna Nataly Quintanilla secondo i primi risultati dell’autopsia eseguita sul corpo trovato domenica scorsa nel fiume Adda e attribuito alla babysitter scomparsa nella notte tra il 24 e il 25 gennaio. Secondo quanto emerge, sul cadavere della donna sarebbero stati trovati segni di aggressione e numerose ecchimosi, nonché elementi che fanno pensare al soffocamento come probabile causa del decesso. Confermati dunque i sospetti degli inquirenti, che non avevano mai creduto alla versione del compagno Pablo Gonzalez Rivas, in carcere dal 7 febbraio. L’uomo, 48enne salvadoriano come la vittima, aveva infatti raccontato al gip di un gioco erotico finito male, con la rottura involontaria del collo della donna. L’esame autoptico, condotto nell’istituto di medicina legale di Pavia, ha invece evidenziato i segni evidenti di un’aggressione fisica e di un’uccisione a mani nude. La sera della scomparsa della compagna, l’uomo era stato immortalato da una ripresa di un circuito di videosorveglianza della zona con una grande valigia, messa poi nel bagagliaio dell’auto. Poi il viaggio nelle campagne dell’hinterland milanese, fino all’Adda dove avrebbe gettato il corpo della compagna.

La strana richiesta all’amico e il messaggio prima della lite: «Non venire, l’ambiente è caldo»

Prima di disfarsi del cadavere, secondo gli inquirenti l’uomo avrebbe chiesto a un amico di procurargli un box o una cantina dove nascondere il cadavere. Lo stesso amico ha raccontato che la sera del 24 gennaio, giorno della scomparsa della donna, lui e Gonzalez Rivas si erano dati appuntamento proprio sotto casa del 48enne. Rivas aveva però annullato tutto scrivendogli: «Non venire qui, l’ambiente è caldo». Riferimento probabilmente alla presunta lite che, secondo la procura di Milano, sarebbe scoppiata quando la donna ha scoperto che il compagno voleva mandarla via di casa e aveva organizzato un viaggio fino a Milano per un’amante residente in El Salvador.

Articoli di ATTUALITÀ più letti
leggi anche