La pace in Ucraina secondo Putin: «Negoziati? Non rinunceremo a nulla di ciò che è nostro»


«Non abbiamo bisogno di niente che non sia nostro, ma non rinunceremo a niente che è nostro», è Vladimir Putin in persona ad allontanare la prospettiva di una pace in Ucraina, a poche ore dall’annuncio del presidente ucraino Volodymyr Zelensky della ripresa delle trattative tra Kiev e Washington. Per il presidente russo qualunque accordo che porti la fine del conflitto deve «assicurare la calma in una prospettiva storica di lunga durata». Insomma, il messaggio è chiaro: il Cremlino si siederà dal tavolo dei negoziati solo se sarà mantenuto lo status quo. Quello, però, di Mosca.
Il «carattere del popolo russo» e l’errore degli altri Paesi: «Ci sottovalutano»
A tirare il freno rispetto ai dialoghi di pace, che sembravano invece aver preso di nuovo vigore dopo la dura battuta d’arresto di venerdì scorso, ci ha pensato Putin. Durante un incontro con il personale della fondazione Difensori della Patria, che sostiene le truppe russe impiegate sul fronte ucraino, il presidente russo ha sottolineato il «carattere» del suo popolo, troppo spesso «sottovalutato dai nemici». Ha poi puntualizzato, con un probabile riferimento alla questione territoriale, che Mosca non è disposta a cedere «niente che sia nostro». Forte, probabilmente, dell’allineamento sul tema agli Stati Uniti e al presidente Donald Trump, che nel bilaterale con Zelensky – poi sfociato in scontro – aveva preannunciato: «Bisogna fare concessioni, non si possono fare accordi senza compromessi». Riferendosi ovviamente ai territori ucraini.
Putin come Lavrov: «Macron vuole essere Napoleone, si dimentica com’è finita»
L’occasione, poi, è buona anche per tirare una nuova spallata al presidente francese Emmanuel Macron, che ieri in un discorso televisivo rivolto al Paese aveva definito la Russia una «minaccia vicina». «Ci sono ancora alcuni che possono rimanere calmi, c’è invece gente che vuole tornare ai tempi di Napoleone», ha detto Putin riecheggiando il paragone con il generale francese che già stamattina il ministro degli Esteri Sergej Lavrov aveva utilizzato. In riferimento alla volontà di Macron di espandere l’ombrello nucleare su tutta l’Europa e di «non voler fare passi indietro», Lavrov aveva ribattuto: «Anche Napoleone e Adolf Hitler affermavano apertamente di volerci conquistare e sconfiggere». Un paragone non certo felice per Macron: «Si è dimenticato come è finita», ha ironizzato Putin ricordando la disfatta subita dall’allora imperatore di Francia.