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Silvio Garattini e il vino pericoloso come il fumo: «Ma ogni settimana c’è un festival. Le diete? Chetogenica e digiuno non servono»

06 Marzo 2025 - 09:28 Alba Romano
Silvio Garattini
Silvio Garattini
Il professore: l'esercizio fisico è un alleato della longevità

Il fumo è un nemico giurato della salute. Così come l’alcool. Che non è meno pericoloso, eppure «a nessuno viene in mente di organizzare un festival della sigaretta, invece ogni settimana c’è un festival dedicato al vino». Silvio Garattini, fondatore dell’Istituto Mario Negri Irccs di Milano, ha parlato di sanità ieri a Brescia all’auditorium Santa Giulia su invito dell’associazione Asd Rosa running team. Il Corriere della Sera spiega che secondo il professore l’esercizio fisico è un alleato della longevità: «Soprattutto la camminata purché a passo svelto, ma anche la cyclette o altre attività, se fatte bene e con costanza». Mentre almeno sette ore di sonno «aiutano il cervello a smaltire le scorie che produce durante il giorno».

I farmaci

Garattini, racconta il Corriere di Brescia, invece sui farmaci dice che «andrebbero prescritti solo quando necessario, invece il loro mercato è in continua espansione». Il 96enne cammina in media 5 chilometri al giorno. E fa esercizio fisico «dai 150 ai 300 minuti alla settimana ma distribuiti su più giornate, non tutti concentrati nel weekend…». E ancora: «Dovremmo seguire la piramide alimentare, consumando molta frutta e verdura, poi pane, pasta e riso preferibilmente integrali. Quindi formaggi, uova e pesce, e, salendo verso il vertice della piramide, troviamo la carne: quella rossa andrebbe consumata il meno possibile perché è un fattore di rischio».

La dieta vegetariana e quella vegana

Il professore fa anche una differenziazione tra dieta vegetariana e vegana: «I vegetariani assumono proteine animali con uova, formaggi, qualcuno mangia anche pesce. Invece i vegani sono a rischio: sappiamo che vivono di meno, hanno più fratture ossee e devono assumere vitamina b12 che può essere un fattore di rischio per i tumori». Le diete chetogeniche sono di scarsa utilità «a meno che non siano indicate per la cura di alcune specifiche patologie». Così come il digiuno intermittente: «Studi hanno dimostrato che, alla fine, la quantità di cibo ingerito è la stessa di chi fa più pasti durante il giorno…». Ma la chiave è la moderazione: «Non è importante quando si mangia ma quanto: si possono fare anche cinque pasti al giorno, l’importante è che il totale sia adeguato. Bisogna abituare l’organismo a non avere troppe variazioni, evitare gli eccessi e mantenere ritmi regolari».

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