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Veronica Ferraro risponde agli haters che la criticano per aver scelto la fecondazione assistita: «Non esistono gravidanze di Serie A e di serie B»

veronica ferraro fecondazione assistita
veronica ferraro fecondazione assistita
«C'è un sottotesto giudicante, come se la fecondazione assistita fosse un modo ‘meno naturale’ di avere un figlio. Ma perché? È una soluzione medica a un problema biologico»

Veronica Ferraro, influencer e imprenditrice, è incinta di quasi sei mesi del suo primo figlio dal marito, il produttore musicale Davide Simonetta. Lo hanno concepito tramite PMA e ha risposto sui social a chi l’ha criticata per il suo ricorso alla fecondazione assistita. «Alcuni pensano che esistano gravidanze di Serie A e di serie B – ha sottolineato – come se il modo in cui un bambino viene concepito potesse in qualche modo influire sul suo valore e sulla legittimità della sua esistenza». «Il primo tentativo di inseminazione è stato un successo – racconta, ed è una fortuna – Molte persone passano anni tra speranze, delusioni e sacrifici prima di riuscire ad avere un figlio, e ridurre tutto a un semplice: ‘Ah, ma loro hanno fatto inseminazione’ è sminuente e ingiusto. Sono piena». «C’è un sottotesto giudicante, come se la fecondazione assistita fosse un modo ‘meno naturale’ di avere un figlio. Ma perché? È una soluzione medica a un problema biologico, esattamente come qualsiasi altro trattamento per la salute… Nessuno si sognerebbe di dire: ‘Ah, ma lui ha curato la sua malattia con un farmaco’, con lo stesso tono con cui certe persone parlano di fecondazione assistita», precisa l’amica di Chiara Ferragni.

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