Mutui a tasso fisso, variabile e altre formule: qual è il più conveniente?


Quali sono i mutui più convenienti? Ci sono altre formule oltre il fisso e il variabile da considerare per chi ha necessità? il professor Beppe Scienza, docente del dipartimento di matematica dell’università di Torino e ombudsman dei risparmiatori italiani, lo spiega oggi a Open e consiglia un form di Google per verificare la preparazione di ognuno.
Professor Scienza, i tassi d’interesse continuano a scendere, ormai convengono i mutui a tasso variabile?
Non la metterei in termini così semplici. Bisogna fare un discorso sui rischi e non solo sull’apparente convenienza economica ai livelli dei tassi del momento. I normali mutui sulla casa a tasso variabile sono più rischiosi anche per la struttura del piano di rimborso, detto alla francese.
Il problema è l’anatocismo, che alcuni imputano a tali piani di ammortamento?
No, quelli sono discorsi complottisti. La questione è un’altra. Le rate dei mutui per finanziare l’acquisto della casa sono programmate per essere uguali, cosa in sé sensata. Ma ciò funziona perfettamente coi mutui a tasso fisso, mentre con quelli a tasso variabile possono poi aumentare o diminuire al muoversi del parametro di indicizzazione, spesso l’euribor.
Ma chi sceglie il tasso variabile, questo lo sa e l’accetta.
Sì, ma pochi gli spiegano che se i tassi s’impennano, non è lo stesso per tutte le rate. Le prime rate salgono molto, le ultime quasi niente. Infatti le prime rate sono composte più da interessi e meno da rimborsi. Per cui uno valuta la rata che può pagare e poi di colpo essa aumenta anche del 40-50%, mettendolo in gravi difficoltà.
Quindi è meglio scegliere il tasso fisso?
Ci sono anche altre soluzioni. Innanzi tutto la formula del tasso variabile con cap, ovvero con un tetto. Il contratto prevede un limite massimo per il tasso applicato di mese in mese o di semestre in semestre. Così la rata non può andare alle stelle. Ciò si paga accollandosi una maggiorazione (o spread) più alta rispetto al parametro di indicizzazione. Non è il colmo della trasparenza.
È la soluzione che consiglia?
No, c’è n’è un’altra ancora migliore, volendo puntare su tassi alla lunga in calo, seppure con alcuni saliscendi. È il mutuo a tasso variabile ma rata fissa. Se i tassi salgono, la rata resta ferma ma il piano di rimborso finisce dopo. Ciò è meno grave. Un allungamento del mutuo si sopporta più facilmente rispetto a un improvviso forte aumento della rata. Solo se i tassi salgono molto, cresce anche la rata e non solo la durata. Ma le banche, più per pigrizia che altro, tendono a non proporre neppure tale formula. I mutui casa non sono semplicissimi, anche se meno complicati degli investimenti o della previdenza. Ho preparato un form di Google per verificare quanto uno ne sa.