La musica di Fedez per nascondere la coca, la misteriosa influencer. Così una fuga di notizie ha allarmato la Gintoneria di Lacerenza e Nobile


Nelle serate più calde nel privée della Gintoneria di David Lacerenza e Stefania Nobile partiva sempre la stessa canzone: «Ho consumato 21 grammi di felicità/ Per uso personale, per andare via di qua/ Senza più limiti, senza più lividi…». Era Fedez il cantante preferito del gruppo, che metteva quella canzone a volumi altissimi quando ben sapevano il rischio di essere intercettati nell’inchiesta che poi ha portato agli arresti dei titolari del locale. Ma i microfoni degli inquirenti riuscivano a capire lo stesso quello che si dicevano i clienti: «21 grammi di bamba che abbiamo pippato», rideva in sottofondo V.M. alludendo con Lacerenza alla striscia di cocaina che aveva appena inalato. Nonostante Fedez, infatti, la polizia giudiziaria annotava «si sentono rumori compatibili con la preparazione di una dose di cocaina seguiti da rumori di aspirazione verosimilmente connessi all’assunzione dello stupefacente».

Prima di fare scattare gli arresti gli inquirenti avevano sentito come persona informata dei fatti alcuni clienti del locale. Probabilmente uno di questi – S.S. , il giovane rampollo di ricca famiglia che ha speso nella Gintoneria quasi 700 mila euro in tre anni – deve averlo fatto sapere ai titolari del locale, che da quel momento in poi hanno usato un pizzico più di cautela. Se ne accorgono anche gli inquirenti, visto che il cliente da quel momento in poi viene chiamato con un nome di fantasia, “Luca”. Annota la polizia giudiziaria: «Il fatto che S.S. venga chiamato Luca ‘sconosciuto’ è legato al fatto che lo stesso, in corso di indagine, è stato sentito dalla PG e, verosimilmente, ha veicolato tale informazione agli indagati che cercano di prendere qualche precauzione nel nominarlo». Il finto Luca per altro durante l’interrogatorio di polizia giudiziaria aveva raccontato il pacchetto offerto da Lacerenza che comprendeva champagne, cocaina ed una escort. Il costo del “pacchetto” variava fra 3 mila e 10 mila euro, a seconda se consumato nel locale o utilizzato attraverso il “delivery” a domicilio. Lo champagne veniva offerto da Lacerenza, il costo era per la droga e la compagnia femminile, e naturalmente dipendeva dalla quantità dell’una e dal numero delle escort. In una notte fino al mattino S.S. è riuscito a spendere 70 mila euro. Fra il 2020 e il 2023 aveva pagato a Lacerenza oltre 641 mila euro.

Nell’inchiesta sulla Gintoneria è coinvolta (non indagata) come frequentatrice del locale una misteriosa influencer, C. M. , cui Lacerenza ha offerto una dose di cocaina che sulle prime la ragazza ha rifiutato. Gli inquirenti quando si sono imbattuti nell’episodio hanno identificato la ragazza e il mestiere che faceva compulsando il suo account Instagram, dove era fotografato anche il manager che da due anni era diventato anche il suo fidanzato. L’influencer nell’episodio intercettato stava assistendo a una robusta sniffata di Lacerenza che si sente chiaramente dai microfoni nascosti. Davanti all’offerta di condivisione “Pippi anche tu?”, all’inizio ha declinato spiegando di avere già fatto a casa. Poi però l’insistenza di Lacerenza che l’ha portata in cucina- solo posto non ripreso dalla telecamere del locale- ha vinto la sua resistenza e anche C.M. ha “pippato” cocaina anche se in quantità minore: “Faccio poca, sono un po’ delicata”, ha sorriso infine accettando.