Lady Gaga: «Sono italiana e me ne vanto. E so preparare la pasta col sugo di finocchi»


«Lo ripeto perché voglio che tutti lo sappiano: sono italiana e ne sono orgogliosa. Amo la mia famiglia. Amo cucinare. Adoro preparare da mangiare per le persone che amo: a casa mia e di Michael il posto più importante è la cucina». Lady Gaga ha appena pubblicato il suo settimo album Mayehm. E oggi parla con il Corriere della Sera dell’album, che in italiano significa caos: «È il tentativo di dare un senso a sé stessi e al mondo quando tutto sembra nel caos». Un caos sia interiore che esteriore: «Il nostro caos personale è causato anche dal mondo che ci circonda. Il disco è come il racconto di un ciclo di incubi, come una notte fuori, con tutti relativi colpi di scena, in cui qualcuno ti fa un incantesimo».
La copertina di Mayhem
Nel colloquio con Andrea Laffranchi Stefani Joanne Angelina Germanotta parla della copertina, dove c’è il suo riflesso sfuocato su uno specchio rotto: «Quella foto dà un’idea di qualcuno che non è del tutto intero, che è distrutto. A volte, come capita a tutti, mi sento così. Spesso mi è stato chiesto di spiegare da un punto vista dell’artista chi sono e come sono. La realtà è che io sono molte cose: non c’è una risposta lineare, non voglio essere messa in una scatola. Mayhem parla dell’affrontare chi sono veramente e spero che porti a tutti il desiderio di celebrarsi per quello che si è, con le proprie fragilità». Anche lei è sempre stata in guerra con sé stessa «da quando ho creato Lady Gaga. La musica la fanno entrambe perché io sono una persona unica, ma all’interno ho due lati: questa doppia realtà fa parte del caos».
La parola come arma
Lady Gaga dice che oggi la parola si usa come arma e come violenza: «Credo, e lo dico da artista, che la libertà di parola a volte sia sopravvalutata: dobbiamo ritenerci responsabili per l’uso di quelle parole d’odio che sono una violenza verso altre persone. Mi intristisce e mi fa arrabbiare vedere persone in posizioni di leadership dare più valore alla libertà di parola che alla vita delle persone». E spiega: «Ho sempre scelto i produttori, sono stata co-produttrice dei miei dischi, ho scritto tutte le mie canzoni, ho curato le performance e ogni aspetto della mia arte, ma per la gran parte della mia carriera sono stata l’unica donna nella stanza. Ringrazio tutti i collaboratori che ho avuto, ma la mia musica è opera mia. Non è stato facile. Con un grande come Bruno Mars è stata la prima volta che mi sono sentita messa sullo stesso livello».
Il piatto
Infine, svela il piatto che prepara meglio della cucina italiana: «La pasta col sugo di finocchi. Per me i finocchi sono la verdura più italiana che ci sia… Mi ricordo quando mia nonna li tagliava e li portava in tavola».