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«Andrà tutto bene» è nato dalla maestra dell’asilo Barbara Grisanti: la storia dello slogan che ha unito l’Italia durante la pandemia

07 Marzo 2025 - 23:04 Ygnazia Cigna
andra tutto bene slogan pandemia
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Lo diceva all'inizio di ogni lezione in Dad e in poco tempo, grazie ai genitori dei suoi alunni, ha fatto il giro d'Italia

«Andrà tutto bene». Lo slogan che ha accompagnato l’Italia per tutta la pandemia non è nato casualmente. Dietro c’è un nome e un cognome che, di certo, non si aspettava una diffusione così capillare. Si chiama Barbara Grisanti, oggi ha 29 anni ed è un’insegnante dell’asilo San Rocco al Porto a Lodi (Lombardia). All’epoca era una supplente e lavorava con i bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni. L’annuncio del lockdown dell’allora premier Giuseppe Conte è datato 9 marzo 2020, ben 5 anni fa. E la maestra Barbara, in quei giorni, aveva deciso di aprire le sue lezioni di didattica a distanza con un «Andrà tutto bene» per i suoi piccoli alunni. Oltre ad essere diventata una frase che ci teneva a condividere con parenti e amici. Poco dopo, i genitori dei suoi alunni hanno iniziato a esporre fuori dai cancelli la scritta «Andrà tutto bene», accompagnata da un arcobaleno, come simbolo di speranza.

La dirigente di Codogno

A seguire, una dirigente scolastico di Codogno, nonché il primo comune diventato zona rossa in Italia, ha ripreso lo slogan e ha fatto appello agli altri istituti per diffonderlo. «Andrà tutto bene» è finito così anche su due grandi pagine social per bambini: «Progetto infanzia» e «Bologna bimbi». E da lì è diventato lo slogan di speranza della pandemia, spuntando sui balconi di tutto il Paese. «Mi arrivavano video da tutta Italia con la scritta “Andrà tutto bene” applicata su una tutina da neonato, su un cartellone, su un lenzuolo o corredata da una pioggia di cuoricini colorati», racconta la docente. «E poi tanti vocali. Il giorno più bello è stato tornare a scuola, togliere le mascherine e finalmente leggere i sorrisi e le emozioni dei bambini», aggiunge. E conclude: «”Andrà tutto bene” resta, non finisce qui, è un inno che deve proseguire soprattutto per gli adulti»

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