Ucraina, Trump parla a sorpresa: «È più facile trattare con la Russia, Putin sarà generoso. Zelensky? Deve dimostrarmi che vuole la pace»


«Credo a Vladimir Putin. Trovo che sia molto più difficile trattare con Kiev, e loro non hanno le carte», così il presidente americano Donald Trump ha riportato in equilibrio il discorso sulla guerra in Ucraina, dopo che stamattina aveva criticato duramente la Russia per i continui bombardamenti. Un attacco che poi, però, ha ribadito: «Mosca sta continuando a martellare l’Ucraina. Settimana prossima ci incontreremo con la delegazione di Kiev in Arabia Saudita e discuteremo della pace». Un tavolo di trattative in cui, assicura, sarà anche la Russia a dover fare passi indietro: «Per quanto riguarda le trattative, è molto più semplice trattare con la Russia, il che è strano perché hanno tutte le carte in mano. Ho sempre avuto un buon rapporto con lui, penso che sarà molto più generoso di quanto dovrebbe esserlo».
Il confronto con l’Ue e lo stop agli aiuti: «Non so se Kiev vuole la pace»
Guerra in Ucraina, però, significa anche conflitto diplomatico tra Washington e Bruxelles. «Noi abbiamo speso 250 miliardi, loro 100 miliardi. Dovrebbero spendere almeno quanto spendiamo noi», il tycoon ha ribadito la sua solita critica sulla differenza di aiuti inviata a Kiev. Ha poi rincarato la dose («Non sanno come porre fine alla guerra, io sì»), e ha confermato che non invierà più armi a sostegno del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «Non do le armi perché non so se vogliono fare la pace. Devo sapere che vogliono un accordo. Io sto agendo solo perché voglio la pace, voglio fermare i morti». Anche perché, ha ribadito come già aveva anticipato nell’incontro di venerdì scorso con il leader di Kiev, «questo affare potrebbe finire con la Terza guerra mondiale».
Dazi in vigore dal 2 aprile: «Avrei preferito l’1, ma era “Pesce d’aprile”»
Una rapida puntata Trump l’ha anche dedicata ai dazi. «Siamo stati truffati apertamente da quasi tutti i Paesi del mondo, questa cosa finisce ora», ha annunciato, spiegando la sua politica doganale. Tra quei Paesi anche quelli europei: «L’Ue ha abusato di noi, è costruita con lo scopo di truffarci». Da una parte si è detto molto soddisfatti per la stop di un mese alle tariffe sulle auto: «Sto aiutando aziende americane, e loro ne stanno già approfittando. Ho visto che stanno cercando di inviare quante più macchine possibile negli Stati Uniti». Sul Canada invece, definito «un interlocutore complicato», ha anticipato la possibilità introdurre dazi doganali su prodotti lattiero-caseari, se Ottawa non abbasserà i suoi: «Erano al 200%, ora sono al 250% su latticini e legname. Non succederà di nuovo. Li colpiremo con la stessa identica tariffa a meno che non la abbandonino». Ha poi concluso con un sorriso: «La politica entrerà ufficialmente in vigore il 2 aprile. Avrei voluto tanto entrasse l’1, ma mi hanno fatto notare che era il giorno del “Pesce di aprile”».